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  • #9458

    arinf
    Moderatore

    CORREZIONI ALLO SCAFO IN RAME

    Le piastrine rovinate di piccole dimensioni

    Correggere l’ultima piastrina danneggiata (step 1).

    Correggere l’ultima piastrina danneggiata (step 1).

    Le lastre più minute si possono danneggiare con più facilità e richiedono quindi una loro sostituzione.

    Come al solito con una taglierina ben affilata elimino la zona danneggiata (freccia ROSSA).

     

    Correggere l’ultima piastrina danneggiata (step 2).

    Correggere l’ultima piastrina danneggiata (step 2).

    Quando i particolari da sostituire sono minuti si deve prestate maggiore attenzione e d avere maggiore delicatezza.
    La freccia ROSSA mostra la lastra di forma triangolare appena sostituita; si noti alla sinistra il residuo della fettuccia di rame che deve essere asportato ed eliminato.

     

    #9471

    arinf
    Moderatore

    CORREZIONI ALLO SCAFO IN RAME

    Le spazio tra le piastrine

    Nel fissare l’ultima fila di piastre di rame che ricordo deve essere parallela alla linea di galleggiamento è capitato che in un punto vi fosse uno spazio troppo largo, di circa 0,3 mm ma visibile ad occhio nudo e quindi deve essere corretto.

    Uno spazio eccessivo tra le lastre di rame deve essere corretto.

    Uno spazio eccessivo tra le lastre di rame deve essere corretto.

    Ecco l’errore evidenziato dal cerchio e dalla freccia GIALLA.

     

    Si eliminano le lastre troppo piccole.

    Si eliminano le lastre troppo piccole.

    Si tagliano con il solito cutter le lastre di rame che risultano essere troppo strette e che di conseguenza non collimano con l’ultima striscia parallela alla linea di galleggiamento.

     

    Si applica la giunzione.

    Si applica la giunzione.

    Come abbiamo visto in precedenza si applica la giunzione lungo l’ultima linea verticale di chiodini.
    Qui si deve prestare attenzione a non tagliare o danneggiare anche l’ultima linea parallela al galleggiamento (feccia GIALLA).

    Anche queste piccole lastre dalla forma triangolare hanno sul retro un potente adesivo (protetto da uno strip plastico) che NON deve assolutamente toccare fila parallela alla linea di galleggiamento altrimenti vi si attacca e la rovina costringendomi ad eseguire una ulteriore riparazione.

    Le piccole lastre vanno quindi tagliate e sagomate con lo strip protettivo ancora attaccato sul retro. Per limitare i rischi ho preferito eseguire la riparazione una piastrina alla volta e non a strisce come nelle precedenti.

    Per prendere la misura esatta ho sovrapposto una piastrina (con lo strip) alla zona danneggiata e con una matita ne ho disegnato il contorno.

    Non è facile ritagliare alla perfezione delle piastre così minute e le prime modifiche non erano soddisfacenti in quanto o erano troppo grandi e “toccavano” o troppo piccole e rimaneva uno spazio.

    Dopo alcuni tentativi sono riuscito a trovare la forma esatta eseguendo una correzione assolutamente invisibile come è indicato dalla freccia GIALLA.

    Alla destra della freccia si vede una piastrina di rame che deve ancora essere sagomata.

     

    Si rifila l'eccedenza.

    Si rifila l’eccedenza.

    Aiutandosi con un listello si rifila l’eccedenza e si chiude lo spazio vuoto rendendo invisibile la correzione (freccia GIALLA).

    #9472

    arinf
    Moderatore

    RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME

    Le rifiniture a poppa

    La zona del timone va chiusa applicano le piastre in VERTICALE.

    La poppa si presenta al grezzo.

    La poppa si presenta al grezzo.

    Nella zona della poppa il rivestimento delle fiancate non ha interessato il diritto. Infatti in questo step costruttivo si dovrà procedere alla sua copertura.

    Nella foto qui sopra si vede come sul diritto di poppa siano presenti solo degli spezzoni delle fiancate.

    Si noti anche come abbia utilizzato il diritto per allineare correttamente le lastre di rame sui due lati della nave.

     

    La poppa è stata pulita dagli avanzi di rame.

    La poppa è stata pulita dagli avanzi di rame.

    Vengono eliminate le eccedenze di rame.
    Per non correre rischi di strappare il rivestimento dello scafo si deve utilizzare una lama nuova e ben affilata.

     

    La poppa è ora finita con le lastre posate in verticale.

    La poppa è ora finita con le lastre posate in verticale.

    Vengono applicate le piastre questa volta in verticale.
    Si noti come a differenza delle fiancate queste piastre abbiano la chiodatura su entrambi i lati lunghi.

    #9473

    arinf
    Moderatore

    RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME

    La zona della prua

    La prua è ora finita con le lastre posate in verticale.

    La prua è ora finita con le lastre posate in verticale.

    Per rivestire la prua con delle lastre verticali si procede in modo analogo a quanto già visto per il diritto del timone della poppa.

     

    La chiglia

    La chiglia è un caso a parte, nel modello a Londra (foto del 2006) essa è inglobata nel cemento e quindi non è visibile.

    La domanda è la seguente:
    La chiglia era o non era rivestita anch’essa in rame?

    All’epoca vi erano due tendenze; una prevedeva che la chiglia fosse ricoperta di lastre di rame per impedirne la corrosione da parte dei molluschi, l’altra prevedeva che fosse rivestita con una sottochiglia composta da piccole tavole di legno dolce fissate ma non ancorate alla chiglia allo scopo di impedire che un leggero contatto con il fondale marino o con un banco di sabbia rovinasse tutto il rivestimento, inoltre le tavolette di legno dolce si sarebbero staccate e sarebbero rimaste imprigionate nella sabbia permettendo alla nave di liberarsi con maggiore facilità.
    Io ho optato per il rivestimento completo.

    #9483

    arinf
    Moderatore

    RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME

    Il rivestimento è terminato

    Posto qui di seguito alcune immagini che documentano lo scafo del Cutty Sark ormai completamente rivestito con le lastre di rame.

    Lo scafo in rame è stato terminato.

    Lo scafo in rame è stato terminato.

    Nella foto qui sopra si vede l’insieme dello scafo.

     

    Dettaglio da prua dello scafo in rame che è stato terminata.

    Dettaglio da prua dello scafo in rame che è stato terminata.

    Nella foto qui sopra si vede un dettaglio della prua.

     

    Lo scafo in rame è stato terminato.

    Lo scafo in rame è stato terminato.

    Nella foto qui sopra si può apprezzare il grande realismo ottenuto con questa tecnica.

    Il tempo necessario per rivestire in rame l’intero scafo è stato di 16 ore con un costo limitato a due rotoli di rame per 12,90 euro (a dicembre 2008).
    #9484

    arinf
    Moderatore

    Proteggere il rivestimento di rame

    Il rivestimento con la tecnica del “listello di rame” è molto realistico ed elegante ma piuttosto delicato, sarebbe sufficiente un contatto accidentale per divellere parte del rivestimento che ricordo essere uno strato di rame di soli 3 micron (3 millesimi di millimetro), si rende necessario fissarlo e rinforzarlo adeguatamente.

    Nel negozio per artisti ho acquistato una bomboletta vetrificante in spray.
    Una volta applicata in singola mano crea un trasparente ma resistente strato vetroso che protegge ed incolla le singole strisce di rame in un unico blocco, applicandolo ho risolto pure il dilemma sulla presunta ossidazione del rame che avrebbe potuto virare al verde o semplicemente scurirsi.

    Nei DIECI ANNI (dalla realizzazione del 2008 al momento della scrivente 2018) nei quali il rivestimento è rimasto esposto all’aria non ho notato assolutamente nessun cambiamento.

    Il rame in se produce degli effetti di riflessione ottica per cui in determinate circostanze assumeva delle rifrazioni puntinate, tipo a macchia di leopardo che sono sparite dopo l’applicazione dello spray, naturalmente ho cercato di scattare delle foto per documentare il fenomeno ma ahimè nelle foto non compare nulla di strano.

    La bomboletta spray protettivo.

    La bomboletta spray protettivo.

    Dalla foto della bomboletta è chiara la marca ed il modello da me utilizzato, ho preferito optare per un prodotto di alta qualità (anche se piuttosto costoso) a infatti nel 2008 lo paghi 10,50 euro.

     

    Per proteggere lo scafo (e la cucina) ho eseguito un’accurata mascheratura.

    Per proteggere lo scafo (e la cucina) ho eseguito un’accurata mascheratura.

    La mascheratura è realizzata con della carta di giornale, per prudenza ho preferito spruzzare in cucina dove lo scafo avrebbe riposato indisturbato per 4 ore.
    Nonostante le rassicurazioni del venditore lo spray puzza un poco ma arieggiando il locale sparisce in pochi minuti.

    #9485

    arinf
    Moderatore

    L’invasatura

    Di solito l’invasatura o piedistallo finale o bacheca da esposizione viene realizzata e montata per ultimo, a modello finito o quasi.
    Con lo scafo rivestito in rame invece si rende necessario realizzarlo molto prima e precisamente appena ultimato il rivestimento dello stesso.

    In commercio ci sono molte possibilità alcune eleganti come per esempio le colonnine in ottone che vanno infilate nella chiglia e bloccate alla stessa tramite una vite altre invece più solide o più decorative come i delfini o le sirene.

    A me serviva un’invasatura che fosse sia elegante, sia solida, sia discreta al fine di non sminuire il modello finito.
    Ho optato per 4 piedistalli fissati ad una tavoletta di noce massello.

    La base dell’invasatura è costituita da una tavola di legno massello.

    La base dell’invasatura è costituita da una tavola di legno massello.

    I listelli di noce duro utilizzati nella costruzione sono a profilo quadrato e nelle misure di:

    10 x 10 mm.
    8 x 8 mm.
    6 x 6 mm.

    Per i sostegni alla chiglia utilizzo i primi due (10×10 mm. e 8×8 mm.) che sono quelli di maggiore dimensione; vengono incollati sovrapposti con gli spigoli tagliati a 60°.
    Al centro in corrispondenza della mezzeria ho ricavato una tacca di 2 mm in modo da infilare la chiglia e garantire una maggiore stabilità.
    in questo modo la chiglia non può uscire dalla sua sede e lo scafo non può inclinarsi lateralmente.

    I quattro sostegni vengono incollati sulla tavoletta di legno.
    Nell’intaglio realizzato nella mezzeria ho praticato un foro di invito da 1,5 mm. profondo circa 25 mm. atto ad accogliere una vite in ottone (così non arrugginisce) per legno fissando il piedistallo alla tavoletta.

     

    Il modellino è messo a bolla sulla tavola di legno massello.

    Il modellino è messo a bolla sulla tavola di legno massello.

    Lo scafo viene messo perfettamente a bolla e quindi bloccato tramite carta da carrozziere.

    Piccola precisazione: si deve verificare che anche il tavolo o la base di appoggio siano a bolla.

     

    I sostegni laterali sono in noce a sezione quadrata.

    I sostegni laterali sono in noce a sezione quadrata.

    Per i sostegni laterali (evidenziato dalle frecce NERE) ho utilizzato i listelli a sezione quadrata da 8×8 mm. e 6×6 mm. anch’essi incollati gli uni sugli altri.
    Ero indeciso se utilizzare solo i sostegni centrali oppure anche quelli a poppa e a prua, dopo una verifica ho valutato che utilizzando tutti e quattro i sostegni ottengo maggiore stabilità ed anche l’aspetto estetico si migliora.

    #9486

    arinf
    Moderatore

    Le cerniere del timone

    Molti modellisti realizzano i timoni con delle vere cerniere in miniatura in modo da poterli girare a destra e a sinistra, quasi sempre sono però sproporzionati e fuori scala.
    Essendo il modello statico io preferisco bloccarlo in posizione diritta e realizzare le cerniere negli spessori e nelle dimensioni uguali all’originale. Questo articolo si basa sul modellino del Cutty Sark in scala 1:72 dove 2 mm corrispondono a 15 cm nell’originale.

    Le cerniere del timone del Cutty Sark hanno un profilo uguale all’originale.

    Le cerniere del timone del Cutty Sark hanno un profilo uguale all’originale.

    Per realizzare la ferramenta del timone (“linguette”) utilizzo delle strisce di plastica perché hanno un profilo uguale all’originale

    Ho impiegato delle strisce di plastica a sezione di arco di cerchio, ovverosia a sezione rettangolare con un lato leggermente tondo, da non confondere con il semicerchio.

    Le dipingo di nero dal lato “tondo” ed aspetto che la vernice si asciughi.

    NON utilizzo il nero puro o assoluto ma lo “smorzo” con una punta di marrone.

     

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 1).

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 1).

    Taglio alla misura voluta 4 spezzoni che poi incollo con la colla ciano acrilica allo scafo, per il taglio ho utilizzato un tronchetto che lascia un profilo appuntito.
    La freccia NERA mostra un ombra grigia sullo scafo che rappresenta il posto dove verrà incollata la cerniera.

     

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 2).

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 2).

    Per la ferramenta della pala del timone invece ho lasciato le strisce di plasticar in misura abbondante in quanto verranno ritagliati al filo esterno dello stesso.

    Vanno posizionati sopra alle cerniere dello scafo e a contatto delle stesse.
    Il perno il cui nome tecnico è “agugliotto” si inserisce in un foro chiamato “femminella” che nella realtà stimo essere di 5 cm di diametro. Nel modellino del Cutty Sark viene trascurato perché in scala diverrebbe 0,7 mm. Una sezione così piccola può essere riprodotta facilmente con del filo di ottone ma rimarrebbe comunque nascosto alla vista.

    La freccia GIALLA mostra una cerniera dello scafo già incollata in posizione.

     

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 3).

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 3).

    Nella parte alta dell’ancora vi è un ulteriore rinforzo metallico ed un anello.

     

    L’anello assolve a due finzioni importanti:

    1. Veniva utilizzato in arsenale per sollevare il timone mentre lo si infilava nelle cerniere.
    2. Veniva utilizzato per far passare una gomena o una catena che a sua volta è saldamente ancorata allo scafo, serve per impedire di perderle il timone in mare qualora un’onda nomala lo faccia sfilare dalle cerniere.

    Nel modello di Londra non è presente nessuna cima o catena e quindi non la riproduco.

     

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 4).

    Realizzazione delle cerniere del timone del Cutty Sark (step 4).

    Ecco il timone finito.
    I più attenti si saranno accorti che le foto sono state capovolte in modo da visualizzare il timone nel giusto senso, la realizzazione invece è stata eseguita a scafo rovesciato.

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