Questo articolo si bassa sulla RRS Discovery dell’esplorazione geografica dell’antartico del 1929 – 1903. ( BANZARE )

 

Le serpi di prua sono delle decorazioni collocate nella parte anteriore della nave e non hanno nessuna utilità pratica ma solo decorativa.

I decori sono spesso intagliati nel legno e dipinti sul rilievo in bianco o in oro in modo che risaltino sullo sfondo che è generalmente nero.

Sono anche piuttosto ricchi di dettagli, fregi ed elementi particolarmente complessi.

Considerando la scala minuta del modellino tipicamente compresa tra la 1:50 e la 1:100 risulta impossibile ricostruirli intagliando un listello di legno a meno che non possieda delle notevoli doti da scultore (ma non è il mio caso).

Nei negozi si possono acquistare solo per alcune navi (es. Victory, Bounty, ..) e solo in una o due scale di costruzione che corrispondono ai modelli a catalogo.

L’unica opzione percorribile consiste nel costruirseli da soli.

Fortunatamente al giorno d’oggi è facile trovare su internet delle fotografie molto accurate dei suddetti decori.

Queste vengono importate in un programma di grafica (come Gimp per esempio) dove vengono elaborate fino a raggiungere un’immagine bitmap (in banco e nero) .

 

Riprodurre i decori

metodo semplice (La stampa)

 

Il modo più semplice consiste nel stampare l’immagine, ritagliarla ed incollarla sulle serpi di prua.
L’unica accortezza consiste nel proteggere l’inchiostro e/o il toner della stampa, per il resto l’effetto sarà simile ad una decalcomania.

I decori delle serpi di prua sono stati stampati con una laser economica.

I decori delle serpi di prua sono stati stampati con una laser economica.

Nella foto qui sopra si vede bene la stampa (di prova) delle decorazione delle serpi di prua.

NB si vedono anche altri elementi come la scritta “Discovery”, gli ovali per il passaggio delle gomene e i tre anellini per le manovre delle vele maggiori.

 

Riprodurre i decori

metodo elegante (Il timbro)

 

Un metodo decisamente più elegante consiste nel ricreare anche lo spessore del decoro che può variare tra gli 0,2 e 1 mm. che corrispondono (nella scala 1:72 rispettivamente ad un intaglio profondo 1,5 e 7 cm.)

Io decido (dopo diverse osservazioni) di ricavare uno spessore di 0,5 mm.

L’immagine precedente mostra un rettangolo nero con le scritte e i disegni in bianco.
Quella immagine (a 600 DPI) mi serve per realizzare un timbro in silicone.
La porto in un centro di stampa e mi limito a ritiralo il giorno dopo.

NB) Quando si ordina il timbro si deve specificare che le scritte debbano essere leggibili sul silicone del timbro e non quando verrebbero timbrate” sulla carta.

 

Per i decori delle serpi di prua della RRS Discovery ho utilizzato uno stampo in silicone.

Per i decori delle serpi di prua della RRS Discovery ho utilizzato uno stampo in silicone.

Con il silicone del timbro mi ricavo uno stampo (sempre in silicone) nel quale verso la resina ed ottengo una copia del timbro.

Questa copia è di resina rigida che posso dipingere e modificare come voglio e mi consente di ricavare tutti gli elementi.

Nel caso qualcosa andasse storto mi basta rifare la colata e ricominciare daccapo.

Il silicone del timbro che ho acquistato invece non si presta facilmente ad essere dipinto e rimane sempre elastico.

Nell’immagine qui sopra ho utilizzato una resina nerastra dove i decori andrebbero dipinti di bianco, ma… ovviamente ci sono tanti minuti particolari che non è semplice dipingere del colore bianco perché è uno dei meno coprenti e mi costringerebbe a passare almeno cinque o sei mani.

La soluzione consiste nell’utilizzare della resina bianca.

 

Per ottenere una resina biancastra ho acquistato questo prodotto.

Per ottenere una resina biancastra ho acquistato questo prodotto.

Anche la resina bianca (o questa marca) è bi-componente da mescolarsi in parti uguali.

Rispetto alle altre resine di colaggio che ho adoperato in passato questa deve essere mescolata MOLTO ma MOOOLTO bene e a lungo anche un quarto d’ora grattando il fondo con l’apposito cucchiaino.

 

La resina bianca è molto più densa e deve essere mescolato per almeno un quarto d’ora.

La resina bianca è molto più densa e deve essere mescolato per almeno un quarto d’ora.

Alla fine l’impasto si presenta color avorio viscoso e denso.

 

Ottengo uno stampo di resina bianca.

Ottengo uno stampo di resina bianca.

Dopo il colaggio l’impasto è diventato quasi bianco, ovviamente si è anche irrigidito.

Il tempo di “essicazione” è più lungo rispetto alle altre resine e nonostante avessi eseguito un colaggio molto sottile ha impiegato più di 24 ore a catalizzarsi del tutto.

 

Coloro di nero lo stampo di resina bianca.

Coloro di nero lo stampo di resina bianca.

Lo step successivo consiste nel dipingere l’intero stampo con del colore nero acrilico ed aspettare che si asciughi.

 

Con una carta abrasiva faccio emergere la trama dei decori ora bianchi su sfondo nero della RRS Discovery.

Con una carta abrasiva faccio emergere la trama dei decori ora bianchi su sfondo nero della RRS Discovery.

Strofino sullo stampo un pezzo di carta abrasiva all’acqua di grana 800.

Si tratta della stressa carta abrasiva utilizzata dai carrozzieri, si bagna la superficie e si gratta DOLCEMENTE per asportare solo lo strato superficie della vernice nera.

 

Con questo sistema faccio emergere tutti i dettagli della decorazione delle serpi di prua.

Con questo sistema faccio emergere tutti i dettagli della decorazione delle serpi di prua.

Alla fine, gratta- gratta sono emersi tutti i più minuti dettagli dello stampo.
Sarà sufficiente ritagliare ed incollare lo stampo sulle serpi di prua.

Costruire le serpi di prua

Le serpi di prua creano un collegamento (anche visivo) tra lo scafo e l’albero di bompresso e di conseguenza si devono perfettamente armonizzare nel loro insieme.

 

TRUCCO:

Un semplice trucco per rendere armonico l’insieme della prua consiste nel costruire per primo l’albero di bompresso e solo successivamente costruirci sopra le serpi di prua.

Con un cartoncino costruisco la sagoma della ruota di prua.

Con un cartoncino costruisco la sagoma della ruota di prua.

Costruisco una sagoma che mi delimiti gli ingombri MASSIMI della ruota di pru.

 

La ruota di prua è costruita in legno.

La ruota di prua è costruita in legno.

Avvalendomi della stampa dei decori realizzo un abbozzo della suddetta ruota.
In questo step lo spessore è di 3 mm. cioè uguale allo spessore del diritto di prua e della lama rompighiaccio.

 

In questa immagine ho eseguito una prova tecnica per valutare le proporzione dei decori e della ruota di prua.

In questa immagine ho eseguito una prova tecnica per valutare le proporzione dei decori e della ruota di prua.

La parte più esterna dovrà mantenere lo spessore (TOTALE) di 3 mm. ma, considerando anche lo spessore della resina del decoro lo devo ridurre a circa la metà.

 

Riduco lo spessore la centro della ruota di prua e la incollo sullo scafo.

Riduco lo spessore la centro della ruota di prua e la incollo sullo scafo.

Nella foto qui sopra ci sono alcuni particolari che ho evidenziato, e precisamente:

  1. Freccia BLU: L’albero di bompresso è stato assemblato su un piano di lavoro a parte ed infilato nella punta dello scafo. Il fuso inferiore presente una sezione quadrata che deve essere mantenuta.
  2. Freccia BIANCA: per il momento mantengo ancora diritto il profilo della ruota di prua, L’attaccatura allo scafo rimane a 3 mm. di spessore.
  3. Freccia ROSSA: la parte finale della ruota di prua è stata asportata e sostituita con dei listelli da 1,5 mm. di spessore.

 

Una volta incollato il decoro scavo lo spazio per accogliere lo scudo in la bandiera inglese.

Una volta incollato il decoro scavo lo spazio per accogliere lo scudo in la bandiera inglese.

Le serpi di prua sono simulate dallo spessore della resina del decoro che è di poco inferiore al millimetro. La freccia GIALLA indica il punto dove andrò ad inserire i rinforzo del foro di cubia per fare passare le catene dell’ancora.

Gialla indica dove ho scavato l’area che accoglierà lo scudo con la bandiera inglese.

La freccia BIANCA indica la parte inferiore della ruota di prua dove ho incollato dei listelli per aumentare lo spessore totale.

 

Lo scudo con la bandiera inglese

Lo scudo con la bandiera inglese merita un approfondimento speciale.
Si tratta di un elemento del decoro delle serpi a forma cilindrica che unisce i due lati dello scafo.

Su un foglio di carta ho stampato delle bandiere inglesi e australiane in diversi misure.

Su un foglio di carta ho stampato delle bandiere inglesi e australiane in diversi misure.

Per realizzare la struttura parto da un listello di legno di tiglio a sezione quadrata da tre millimetri di lato.
Arrotondo la parte superiore fino ad ottenere un semicerchio.
Sullo sfondo si vede un foglio di carta dove ho stampato alcune bandiere inglesi e australiane di diverse misure in modo da poter scegliere quelle più adatte.

 

Sullo scudo in legno incollo una bandiera inglese.

Sullo scudo in legno incollo una bandiera inglese.

  1. Nel riquadrino si vede la sagoma scolpita dello scudo e una bandiera ritagliata dal foglio di carta.
  2. Nel riquadrino cospargo di colla vinilica la parte superiore dello scudo.
  3. Nel riquadrino incollo la bandiera in modo che sia centrata sullo scudo.
La prua della RRS Discovery è ora completa dell’albero di bompresso, dei decori delle serpi di prua, dello scudo con la bandiera inglese e dell’occhio di cubia con i relativi rinforzi.

La prua della RRS Discovery è ora completa dell’albero di bompresso, dei decori delle serpi di prua, dello scudo con la bandiera inglese e dell’occhio di cubia con i relativi rinforzi.

In questa foto finale si può apprezzare il dettaglio elevato dei decori delle serpi con lo scudo in rilievo.

Alla sinistra si vede l’occhio di cubia con i relativi rinforzi.
Si può notare come la ruota di prua sia stata arrotondata e resa meno invasiva

 

Il foro del bompresso

L’albero di bompresso sporge dalla prua con una inclinazione generalmente compresa tra i 20 ed i 35 gradi.

La difficoltà consiste nel forare la punta della prua con l’inclinazione corretta.

Se eseguo il foro a mano libera rischio seriamente di ottenere un angolo leggermente diverso da quanto richiesto dal modellino che costruisco; inoltre il foro deve rimanere anche in linea con la mezzeria dello scafo altrimenti il bompresso verrà posizionato fuori asse.

Osservando o i piani di costruzione (che io non ho !!!) oppure le fotografie reperite su internet è relativamente semplice e facile ricavare l’angolo di attacco e segnare su un foglio di carta quadrettata (o millimetrata) la relativa retta.

Con dei mattoncini di Lego mi costruisco una semplice dima che mi garantisce l’esatto angolo di innesto del bompresso.

Con dei mattoncini di Lego mi costruisco una semplice dima che mi garantisce l’esatto angolo di innesto del bompresso.

La difficoltà consiste nel ricavare un supporto o una dima che mantenga detto angolo.

Nell’immagine qui sopra si possono notare come le due frecce ROSSE (una relativa alla linea dell’angolo di attacco e l’altra alla matita) risputino parallele.

Per ottenere ciò averi potuto ritagliare da una tavoletta di compensato da 5 mm di spessore la suddetta sagoma oppure ingegnarsi e costruirla in modo alternativo.

In casa ho moltissimi mattoncini di Lego con i quali ormai in miei figli non ci giocano più e quindi ho deciso di adoperarli assemblando una struttura con una matita (a costo zero).

 

Per ottenere la corretta altezza oltre ad aggiungere degli spessori (sempre di Lego) avvicino o allontano la dima dalla punta della nave.

Per ottenere la corretta altezza oltre ad aggiungere degli spessori (sempre di Lego) avvicino o allontano la dima dalla punta della nave.

Dopo avere ottenuto e garantito l’angolo corretto devo anche garantire l’altezza esatta.

Per fare ciò ho alzato la base con la matita utilizzando altri componenti di Lego. (freccia ROSSA in basso).
Appoggio quindi il minitrapano sulla matita ed avvicino o allontano il tutto fino a fare toccare la punta del trapano sulla prua della RRS Discovery. (Vedi la freccia ROSSA doppia in centro).

Il segno GIALLO evidenzia il corretto angolo per forare ed inserire il bompresso.

 

Avvalendomi della dima appena costruita foro la punta della RRS Discovery.

Avvalendomi della dima appena costruita foro la punta della RRS Discovery.

Questa seconda immagine evidenzia molto bene il concetto espresso.

NB quando si esegue il foro si deve mantenere FERMA la struttura di sostegno e muovere in avanti solo il minitrapano.

Con questa piccola accortezza si riesce ad eseguire un foro con la corretta angolazione .

 

I candelieri di prua della RRS Discovery

 

Negli step lavorativi del rivestimento dello scafo del primo e del secondo fasciame ho mantenuto nella zona della prua un’altezza generosa (di circa 3 mm. in più di quanto mi fosse necessario).

Le mura del castello di prua rimangono molto basse.

Le mura del castello di prua rimangono molto basse.

Il trincarino del ponte del castello di prua della RRS Discovery rimane quasi a filo delle mura fino all’estremità della prua dove sono presenti le ancore. Da questa zona e fino alla punta della prua il rivestimento delle fiancate si alza a formare un rinforzo. (Vedi il segno ROSSO).

 

Utilizzo un lisciatoio per abbassare le mura fino al livello del ponte.

Utilizzo un lisciatoio per abbassare le mura fino al livello del ponte.

Il primo lavoro consiste nel rivestire il tavolato del ponte con DUE strati di carta da carrozziere in modo da proteggerlo.
Con il solito lisciatoio pareggio i bordi dello scafo fino a quasi toccare il primo strato di nastro di carta.
Questa operazione non è difficile ma si deve prestare attenzione a non creare degli scalini o delle irregolarità lungo il bordo superiore.

 

A prua mantengo l’altezza delle mura.

A prua mantengo l’altezza delle mura.

Termino l’abbassamento del parapetto in prossimità della prua laddove le murate iniziano ad alzarsi.

 

Devo aumentare l’altezza delle mura a prua.

Devo aumentare l’altezza delle mura a prua.

Le fiancate della prua sono molto più in alto rispetto al ponte ed allora devo aggiungere due spezzoni di legno per aumentare l’altezza.

La freccia ROSSA evidenzia un dettaglio difficile da cogliere dalla fotografia ossia che anche la punta NON è diritta ma segue una curvatura che seppur leggera è presente e deve essere mantenuta.

Incollo per primo un listello più largo che arrotondo all’interno ma lascio sbordare all’esterno.
Sopra a questo incollo un listello di tiglio a sezione quadrata da 3 x 3 mm. che ho precedentemente curvato a mano.

 

Sulla prua della RRS Discovery aggiungo altri elementi in legno.

Sulla prua della RRS Discovery aggiungo altri elementi in legno.

Aggiungo altri elementi (frecce GIALLE) per le murate con un’altezza intermedia.
La freccia ROSSA mastra come dal listello dello step precedente sia stata creata una gola per far passare le gomene.
Le dimensioni e le posizioni di questi elementi aggiuntivi sono dedotte dalle fotografie tratte da internet.

I candelieri di prua

Su tutto il perimetro del castello di prua troviamo dei candelieri a tre fori con dei tubi passanti che formano una ringhiera.
Ho acquistato dei candelieri a tre fori alti 20 mm. che rapportati alla scala di 1:72 rappresentano nella realtà un parapetto alto circa un metro e mezzo che è una misura verosimile per una spedizione antartica.

Dalle fotografie scattate a Dundee in Scozia dove è ormeggiata la RRS Discovery ho notato che i candelieri sono posizionati in modo molto casuale e con distanze tra gli stessi molto irregolari ma… mi prendo una “licenza poetica” e rendo tali distanze regolari.

 

Foro il parapetto ed inserisco i candelieri a distanze regolari.

Foro il parapetto ed inserisco i candelieri a distanze regolari.

Definisco con un compasso le posizioni dove forare il parapetto.
Il foro è poco più stretto del candeliere in modo che entri e rimanga fermo con la sola pressione ma al contempo non rompa o fessuri il legno del parapetto.
Ad ogni modo cospargo di colla Attak la punta del candeliere e la infilo a pressione.
Per garantirmi l’allineamento dei passamani infilo uno spezzone di filo di acciaio armonico nel foro superiore del candeliere. (Vedi freccia ROSSA).

 

Per allineare i fori dei passamani inserisco uno spezzone di filo di acciaio e ruoto il candeliere fino a renderlo parallelo alla fiancata.

Per allineare i fori dei passamani inserisco uno spezzone di filo di acciaio e ruoto il candeliere fino a renderlo parallelo alla fiancata.

Ruoto il candeliere fintanto che il filo di acciaio non è parallelo al parapetto. (Vedi freccia ROSSA).

 

Come mantenere le distanze corrette

Può capitare a volte che alcuni elementi delle sovrastrutture o attrezzature del ponte debbano essere collocate secondo degli schemi geometrici ben precisi quali il quartato, il rettangolo, l’esagono o l’ottagono.

In questo caso la RRS Discovery ha molte attrezzature sul ponte del castelletto di prua e in particolare al centro (attorno all’argano verticale) sono disposte due prese d’aria e quattro oblò che devono essere tutti equidistanti dall’argano stesso; in pratica sono collocati a forma di esagono.

Dalle fotografie si ricavano le informazioni necessarie per definire gli oggetti e le posizioni degli stessi.

Dalle fotografie si ricavano le informazioni necessarie per definire gli oggetti e le posizioni degli stessi.

Dalle osservazioni delle fotografie si deducono gli elementi e la disposizione degli stessi nonché la disposizione sul ponte e le distanze dalla mezzeria e dai parapetti.

 

Per disegnare un esagono è sufficiente un compasso.

Per disegnare un esagono è sufficiente un compasso.

Per allineare sei elementi disposti in cerchio rispetto al vertice si potrebbe utilizzare un compasso per disegnare un cerchio e poi sempre con lo stesso segnare i vertici.
(Come ci hanno insegnato a scuola).

 

MA…. questo sistema presenta diverse criticità:

    1. Il cerchio disegnato con la matita dovrà essere cancellato con la gomma con il rischio di “grattare” il tavolato del ponte ed asportare il mordente.
    2. Usando il compasso non è semplice identificare con una precisione assoluta la posizione del primo vertice e di conseguenza l’esagono non sarà in asse con lo scafo.
    3. Per avere un’idea dell’insieme è necessario disegnare prima l’esagono sul ponte con il rischio che sia troppo piccolo o troppo grande o peggio ancora fuori asse (e in ogni caso dovrà essere cancellato!)

 

Un esagono di carta sul pinte della RRS Discovery consente un posizionamento delle sovrastrutture più accurato.

Un esagono di carta sul pinte della RRS Discovery consente un posizionamento delle sovrastrutture più accurato.

Un’alternativa valida consiste nel stampare su un foglio di carta un esagono (creato con gimp o con un altro programma di grafica) ritagliare la sagoma e posizionarla sul piano del ponte e valutare come si presenta.

Ovviamente è semplice ed immediato ingrandire o rimpicciolire l’esagono fino ad ottenere la dimensione desiderata.
In questo caso i sei lati dell’esagono deve essere uguali alla larghezza delle tavole centrali (i “King Planks”).

Al centro dell’esagono andrà incollato l’argano per cui blocco l’esagono di carta con una MICROSCOPICA punta di colla vinilica al centro.

Ai vertici dell’esagono incollo sei tondini di carta nera che simulano l’anello della calafatura che impedisce all’acqua di penetrare nello spazio tra gli oblò e il tavolato del ponte.

 

Incollo per primi quattro oblò sui vertici dell’esagono.

Incollo per primi quattro oblò sui vertici dell’esagono.

Sopra ai tondini di carta nera incollo quattro oblò (evidenziati dalle frecce ROSSE).

 

Incollo due prese d’aria sui vertici anteriori dell’esagono incollato sul ponte della RRS Discovery.

Incollo due prese d’aria sui vertici anteriori dell’esagono incollato sul ponte della RRS Discovery.

Sui due tondini anteriori di carta nera incollo due prese d’aria rivolte verso la prua.
Anche queste sono evidenziati dalle frecce ROSSE.

 

Distacco facilmente l’esagono di carta dal ponte ed ottengo i sei elementi tutti perfettamente equidistanti.

Distacco facilmente l’esagono di carta dal ponte ed ottengo i sei elementi tutti perfettamente equidistanti.

Quando gli elementi si sono bene incollati tolgo l’esagono di carta che ricordo essere incollato solo al centro.

 

Al centro dell’esagono di carta rimane una traccia di colla che verrà coperta dell’argano.

Al centro dell’esagono di carta rimane una traccia di colla che verrà coperta dell’argano.

Dopo questo step sul ponte rimane un alone di colla vinilica evidenziato dal cerchio ROSSO.

Se questa zona del ponte dovesse rimanere libera sarebbe stato sufficiente proteggerla con un pezzettino di carta da carrozziere ed incollare l’esagono sopra ad essa.

 

Una vista prospettica delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

Una vista prospettica delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

Incollo l’argano esattamente al centro.

NB) Nonostante ci siano due tipi di sovrastrutture dalle dimensioni diverse (oblò e prese d’aria) questo sistema garantisce un perfetto allineamento e posizionamento.

 

Una vista aerea delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

Una vista aerea delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

In questa vista aerea si nota l’esatta disposizione delle strutture.

 

Applicazione del diritto di prua (del Cutty Sark)

 

Il diritto è molto lungo perché aiuta a mantenerlo perfettamente in asse con lo scafo.

Il diritto è molto lungo perché aiuta a mantenerlo perfettamente in asse con lo scafo.

Si noti il rivestimento definitivo del ponte del Cutty Sark, con il mordente perfettamente regolare, ho utilizzato un classico colore teak scuro, leggermente biondo.

Per il diritto di prua utilizzo uno spezzone di legno di noce da 5×5 mm.
Lo incollo col la Vinavil e lo mantengo in posizione con del nastro da carrozziere.

Il diritto è volutamente molto lungo perché osservandolo dal davanti mi è più facile correggere eventuali inclinazioni e mantenerlo perfettamente in asse con lo scafo (freccia ROSSA).

 

Il diritto è bloccato in asse con il nastro da carrozziere.

Il diritto è bloccato in asse con il nastro da carrozziere.

Una vista laterale scattata mentre la colla si asciuga e il diritto è mantenuto in posizione con del comune nastro di carta.

 

Il diritto di prua è fissato in modo definitivo e tagliato su misura per permettere il passaggio del Bompresso.

Il diritto di prua è fissato in modo definitivo e tagliato su misura per permettere il passaggio del Bompresso.

Il listello in noce che aveva una sezione di 5×5 mm. è stato sagomato a triangolo in modo ad avere lo spigolo del frangiflutti di soli 2 mm. di larghezza.
Va tagliato al di sotto del foro per permettere il passaggio dell’albero di Bompresso. (vedi freccia GIALLA).
Le piccole imperfezioni verranno riempite con dello stucco fatto con colla aliphatica e polvere di legno. (In questo modo sarà perfettamente carteggiabile).

 

Il diritto di prua può essere incollato sia prima che dopo la posa del secondo rivestimento dello scafo.

Tuttavia la mia esperienza mi dice che:

– Va incollato sicuramente prima se lo scafo sarà rivestito con lastre di rame.

– Va incollato dopo la posa del secondo fasciame carteggiando la prua della nave finché non si allinea perfettamente senza che vi siano delle fessure.

La carteggiatura finale va eseguita SOLO dopo avere incollato il diritto di prua in modo da uniformare la superficie affinché non vi sia nessuna interruzione di continuità nella curva dello scafo.

 

Fasi di realizzazione del timone di poppa e del diritto di prua.

Fasi di realizzazione del timone di poppa e del diritto di prua.

Con la fotocopia in scala del modellino (in questo esempio quello del Cutty Sark) realizzo la parte alta del diritto di prua che assume una forma arcuata.
Lo costruisco incollando alcuni listelli di noce dallo spessore di 2 mm. (che rappresentano la larghezza dello spigolo del frangiflutti).
A colla asciutta procederò a sagomare l’arco interno e realizzare così la forma esatta.

In modo analogo realizzo anche la pala del timone.

Il diritto è stato completato incollando la parte ad arco.

Il diritto è stato completato incollando la parte ad arco.

In questo esempio la parte arcuata del diritto di prua va incollata subito sopra il rivestimento di rame (freccia ROSSA).

Si osservi con attenzione la freccia GIALLA che indica la “fine” del diritto di prua per permettere il passaggio dell’albero di bompresso che assumerà l’inclinazione data dal diritto di prua appena incollato (freccia ROSSA).

Un’inclinazione sbagliata sarà difficile da correggere in seguito, appare evidente quindi che questo particolare sia più insidioso di quanto sembri e va tagliato ed incollato con la massima precisione possibile.

 

La prua è una zona piuttosto critica dove i legni sono sottoposti alla maggiore torsione, si deve comunque piegare ogni singolo listello affinché si adatti alla corretta curvatura, trattandosi del primo strato si utilizza un attrezzo piega-listelli.

La pinza piega listelli

La pinza piega listelli

Tra questi la pinza è uno dei più indicati, su uno dei due becchi è presente una lama  con la quale si incide il lato interno del listello che andrà a contatto con le ordinate, basta questo per piegarlo.
La curva è data sia dalla pressione sia dalla densità delle incisioni.

Il primo fasciame a prua allo stato grezzo

Il primo fasciame a prua allo stato grezzo

Per tenere fissati i listelli il tempo necessario alla colla di asciugare si usano egli spilli da sarto.
Per chiudere completamente la zona della prua è quasi sempre necessario utilizzare anche dei piccoli cunei di legno.
Nell’immagine qui sopra  le frecce BLU mostrano un’area sporgente che andrà corretta in seguito, mentre quelle ROSSE mostrano un listello che si è spezzato durante la posa ed ha formato uno spigolo vivo.

Le correzioni dello scafo

Le correzioni dello scafo

Nonostante la superficie sia stata accuratamente grattata e lisciata a volte ci sono delle zone con degli avvallamenti che necessitano di una correzione sovrapponendo uno  o più listelli di legno, questi vengono incollati con la colla aliphatica che è perfettamente carreggiabile.

Non va mai adoperata la colla vinilica perché durante la levigatura forma dei piccoli grumi gommosi che non si staccano facilmente.

La sporgenza evidenziata dalla freccia BLU mostra come per togliere l’eccedenza si sia formato un buco che andrà riempito con uno spezzone di listello.

RICOSTRUIRE GLI INFISSI DELLE FINESTRE

Cosa serve per realizzare gli infissi delle finestre

Basta un listellino per migliorare gli infissi delle finestre

Su un vascello le finestre devono essere tutte uguali ed essere costruite nello stesso modo per rendere uniforme lo scafo nel suo insieme.
Nei kit queste vengono fornite già belle e pronte da montare. Spesso sono realizzate con una fusione metallica brunita o dorata.
I materiali allegati ai kit sono però contati e non è quasi mai possibile acquistare elementi aggiutivi.

Si devono quindi costruire ex-novo.

 

Come dimensionare gli infissi delle finestre

Sono necessari solo pochi listelli di scarto

Per prima cosa si riveste l’interno dell’apertura della finestra con dei listelli di noce in modo da avere lo stesso colore della facciata.

Di solito il legname di queste paratie era posato orizzontalmente ma nei vascelli di maggiori dimensioni si posava un secondo strato a rinforzo ed ovviamente i corsi erano incrociati e quindi alla vista finale erano in verticale.

Per gli infissi interni si utilizza un semplice listello in tiglio da 1×2 mm che corrispondono a circa 7×14 cm reali, lo si piega senza tagliare in modo da avere quattro spezzoni che rimangono uniti tra di loro.

 

Come mettere realizzare gli incastri degli infissi

Le incisioni dei listelli

Dapprima si bloccano i quattro spezzoni di listello con del nastro adesivo da carrozziere in modo che rimangano uniti.
Si pratica un’incisione della larghezza di 1 mm fino a quasi la metà dell’altezza del listello. Si utilizza un seghetto a denti stretti e si allarga la fessura con una lima piatta, vanno bene anche quelle in cartone per le unghie.

 

Come mettere realizzare gli incastri degli infissi

I listelli con l’incastro

Una volta che il listello viene liberato dal nastro adesivo si avranno ottenuto quattro incastri perfettamente uguali tra di loro.

 

Come mettere a squadra i montanti degli infissi

I listelli sono perpendicolari

Per realizzare il montante centrale che sporge leggermente rispetto alla struttura della finestra si separano i quattro listellini e si incastrano a due a due.
Siccome l’incisione non è molto profonda uno dei due montanti rimarrà più alto di circa 0,3 – 0,5 mm che corrispondono a 2 o 3,5 cm reali. Per garantire una perfetta perpendicolarità si utilizzano dei comunissimi (almeno per chi ha bimbi piccoli) mattoncini da costruzione.

 

Come assottigliare i montanti degli infissi

Gli incastri sono perfettamente perpendicolari

I listelli incollati nello step precedente presentano due altezze differenti e quindi si pareggia il livello da solo un lato che è quello interno allo scafo.
In questo modo si simula il battente centrale verticale che permette l’apertura della finestra.

 

Gli infissi interni di una finestra

La finestra vista dall’esterno

La croce della finestra viene correttamente dimensionata all’apertura e quindi incollata.
Osservando attentamente il davanti si nota come il montante verticale sia leggermente sporgente rispetto a quello orizzontale.

 

Come incollare gli infissi dall’interno

La finestra vista dal retro

Per garantire un ancoraggio perfetto si utilizza la colla aliphatica applicando sul retro quattro puntini, una volta asciutta la colla si ritira ed eventuali eccedenze potranno essere asportate con la lama di una taglierina.

La colla vinilica una volta asciutta non è carteggiabile perché rimane sempre un po’ molliccia, mentre quella aliphatoca si indurisce ed è perfettamente lavorabile.

Alla fine la struttura che ora appare troppo chiara verrà passata con una mano di mordente noce ed uniformata alla facciata.

RICOSTRUIRE LE PORTE DI LEGNO

Realizzare una porta può sembrare all’apparenza una cosa banale, in teoria sarebbe sufficiente accostare alcuni listelli di legno e ritagliare la sagoma, ma su una superficie di ridotte dimensioni si ottiene un effetto plastificato troppo piatto anche se tecnicamente perfetto.

I listelli delle porte

Uno step della lavorazione delle porte in lavoro.

Quando si riveste interamente uno scafo si utilizzano dei listelli perfettamente accostati gli uni agli altri senza lasciare spazi o fessure e l’insieme dello scafo ne trarrà beneficio. Grazie alle sue notevoli dimensioni per l’osservatore risulterà facile identificare i singoli listelli o corsi.

Per i particolari più minuti si deve ricorrere ad un espediente per enfatizzare le fughe e separare visivamente le singole tavole commettendo quindi un errore voluto e controllato lasciando un leggerissimo spazio tra le fughe dei listelli.

 

Porte in lavoro

Uno step della lavorazione delle porte in lavoro.

Nell’esempio concreto visibile nella foto si adoperano degli spezzoni di noce da tre millimetri di larghezza per uno di spessore. L’apertura della porta però non misura nove millimetri ma  solo otto e di certo sarebbe piuttosto brutto vedere accostate delle tavole di larghezza differente.
La soluzione consiste nell’assottigliarle in modo uniforme finché misurino esattamente un terzo dell’ampiezza da coprire.

Lo spigolo del listello viene quindi arrotondato e smussato, si incollano tre listelli per porta su un foglio di carta nera. Questi vanno leggermente distanziati per garantire la demarcazione delle tavole. Nella foto qui sopra si nota la riga nera tra la seconda e la terza tavola che è visibile solo nelle foto grazie al flash della macchina fotografica che penetra in profondità. Questo difetto non è visibile ad occhio nudo.

 

Ferramenta porte

La ferramenta delle porte viene simulata con delle strisce di carta nera.

Si ritaglia la sagoma e si lascia un mezzo centimetro di carta nera in corrispondenza del lato da incernierare.
Occorre prestare attenzione al fatto che una porta si apre verso destra e l’altra verso sinistra. Sul lato a vista si incollano due strisce di carta nera per simulare la ferramenta delle cerniere, non si deve esagerare con le misure.
Lo spessore della carta inoltre simulerà in modo egregio lo spessore del ferro.

 

Attaccatura delle porte

Come incollare le porte.

Si montano le porte in posizione “chiusa”, si incollano quindi sul retro dapprima le strisce sottili che simulano la ferramenta seguite dall’avanzo del foglio di carta nera che le ricopre.

In questo modo si potranno allestire tanto nella posizione chiusa quanto in quella aperta.

 

Le porte chiuse de “Le Soleil Royal”

In questa versione le porte de “Le Soleil Royal” sono chiuse.

Nella foto qui sopra si vede la versione con le porte chiuse. Questo conferisce una maggiore linearità alla zona della prua che sarà sicuramente molto ricca.

 

Le porte aperte de “Le Soleil Royal”

In questa versione le porte de “Le Soleil Royal” sono aperte.

Nella foto qui sopra si vede la versione con le porte leggermente aperte. Questo conferisce una maggiore dinamicità alla zona della prua che acquisterà movimento.
Ad ogni modo questi sono solo dei dettagli legati più al gusto personale che a  reali necessità tecniche.
Per realizzare la maniglia utilizzo un piccolo spezzone di listello
In questo modo posso utilizzare tanto la versione con le porte chiuse quanto quella con le ante parzialmente aperte.

Annotazione:
Al momento i chiodi sulla ferramenta non vengono simulati ma lo si potrà fare in seguito, vale la regola che se si applica il primo chiodo si devono poi applicare le altre  migliaia.

 

IMPREZIOSIRE LA PARATIA DI PRUA

La paratia di prua è quasi finita.

L’immagine qui sopra mostra la paratia di prua de “Le Soleil Royal”.

Una particolarità delle paratie di prua di questo tipo di galeone è data dal fatto che sono leggermente inclinate all’indietro.

Rispetto al kit di montaggio standard sono state eseguite le seguenti migliorie:

  1. Le finestre presentano gli infissi con del vetro applicato con un effetto anticato (leggermente ondulato e con qualche imperfezione).
  2. Le porte di accesso sono ricostruite e lasciate leggermente aperte per conferire una maggiore profondità al modello.
  3. I sabordi sono stati abbassati al livello del trincarino e alla stessa altezza della batteria laterale.

Nei kit i particolari più complessi vengono forniti in metallo stampato e spesso si tratta di particolari dalla qualità dozzinale e che si possono riprodurre più fedelmente in legno.

 

Prua inclinata de “Le Soleil Royal"

La paratia di prua non va montata perpendicolare allo scafo ma

La paratia di prua è inclinata all’indietro di circa cinque gradi.

Nell’immagine a sinistra si può notare come la posizione del sabordo non è stata ancora modificata spostando l’apertura più in basso.
(vedi l’articolo “MIGLIORARE LA PARATIA DI PRUA “).

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Retro paratia di prua

Il retro della paratia di prua.

Quale ultima miglioria viene tagliata l’apertura della porta, per le misure ci si può avvalere delle miniature in metallo allegate al kit.
La cassa interna viene rivestita di legno di noce, per conferire una maggiore profondità i lati verticali sono stati ricavati da listelli leggermente più chiari.
Si deve garantire una perfetta perpendicolarità dello stipite e quindi della porta finita, fissando provvisoriamente la paratia inclinata sul modello per il tempo necessario alla colla di asciugare.

 

Paratia fissa di prua

La paratia di prua è incollata sullo scheletro, si noti lo sfondo colorato in modo non uniforme.

L’ordinata di prua e la relativa costola non sono tra di loro parallele e si forma perciò uno spazio triangolare vuoto che si può sfruttare per conferire una profondità di campo. Si dipinge l’interno di nero antracite, praticamente si tratta di un grigio scurissimo.

Non si deve utilizzare il nero puro o assoluto perché il cervello umano è allenato a riconoscerlo e lo individua immediatamente spostando l’attenzione dai particolari posti in primo piano allo sfondo nero.

In modo analogo anche l’interno dei sabordi subirà lo stesso trattamento cromatico.

Le mura esterne nella zona della prua sono leggermente arcuate verso l’interno e per garantire una maggiore stabilità si può sfruttare lo spazio vuoto per incollare un rinforzo che garantisca la corretta posizione.

 

Paratia di prua finita

Paratia di prua finita incollata in posizione.

La parte esterna della paratia viene rivesta con dei listelli di legno di noce ad appoggiata provvisoriamente per valutare l’effetto d’insieme.

Nei vascelli con tonnellaggio ridotto la posa dei listelli sulle paratie deve essere parallelo, ma in quelli di dimensioni maggiori il rivestimento è doppio e quello che vediamo è posto in verticale.

Per mascherare l’antiestetico legno chiaro della balsa gli stipiti delle porte vengono rivestiti con un’essenza di noce e per conferire una maggiore profondità i lati verticali sono leggermente più chiari. Si deve anche garantire una perfetta perpendicolarità del montante rispetto allo scafo e non alla paratia che è inclinata, la soluzione migliore consiste nel fermarla provvisoriamente sullo scafo per il tempo necessario alla colla di asciugare.

CORREGGERE GLI ERRORI DELLA PARATIA DI PRUA

La paratia di prua presenta è errata.

La paratia di prua presenta una grossa anomalia con i sabordi inferiori troppo alti rispetto alla linea del ponte.

Tanto nei modelli in kit quanto nelle tavole destinate all’autocostruzione si trovano sempre delle incongruenze dovute ad una  affrettata fase di sviluppo del progetto seguita da una assente fase di controllo, verifica e correzione.

L’occhio di un modellista può talvolta individuarli subito, altre volte invece si viene a conoscenza del problema leggendo i forum dedicati su internet ed infine certi errori non vengono individuati se non a montaggio ultimato.

Per fare un esempio concreto se osservassimo la paratia di prua del “Le Soleil Royal” quando questa è smontata ed è appoggiata sul tavolo da lavoro è quasi impossibile accorgersi che presenta una grossa anomalia con i sabordi inferiori troppo alti rispetto alla linea del ponte. In questo caso è facile rimediare anche se la paratia è già stata incollata perché è sufficiente chiudere le due aperture errate ed aprirne altre due un po’ più in basso.
In ogni vascello il settore della prua è molto ricco di particolari che possono essere ben dettagliati e le migliorie che si possono apportare sono numerose.