Come piegare il listello dell’orlo.

L’impavesata è la parte dello scafo che parte dal ponte di coperta e si sviluppa in altezza per circa un metro e venti, un metro e mezzo. Protegge le merci , le attrezzature e l’equipaggio dalla caduta in mare e termina con un orlo. Nella parte centrale dello scafo è normalmente in legno e/o ferro mentre sul castelletto di prua si limita ad una semplice “ringhiera” metallica (candelieri).

La funzione principale dell’orlo è quella di “chiudere” le mura ed impedire che i corsi si allarghino durante la navigazione, di fatto rappresentano l’ultimo incintione e sono fissati agli scalmotti dell’impavesata (l’ossatura verticale dello scafo).

Le dimensioni dell’orlo sono tutto sommato ragguardevoli infatti sono larghi da 25 a 50 cm e spessi da 4 a 10 cm in base alla grandezza dello scafo. L’orlo e costruito assemblando delle assi di legno unite per mezzo di incastri speciali che rendono la struttura molto resistente.

Nel modellismo spesso si tende ad utilizzare un unico listello eventualmente sagomato a poppa per assecondare la curva dello scafo.

Questo sistema presenta parecchie difficoltà:

  • piegare il listello dalla parte più stretta
  • evitare che il listello si “imbarchi” quando lo si incolla sugli scalmotti
  • realizzare l’orlo in più pezzi alcuni dei quali sono sagomati
  • garantire uno spessore uniforme (soprattutto a poppa)

Il metodo migliore e più sicuro consiste nell’utilizzare un sistema a listelli composito costituito da cinque o sei listelli di legno di noce incollati tra di loro.

Questo metodo però è molto più laborioso.

Il primo step consiste nel costruirsi una dima in legno di balsa che riproduca fedelmente la curvatura della poppa.

Mi devo costruire una dima in legno di balsa che riproduca la curvatura dello specchio di poppa.

Mi devo costruire una dima in legno di balsa che riproduca la curvatura dello specchio di poppa.

Come si vede nell’immagine qui sopra la freccia ROSSA evidenzia una tavoletta di legno di basa dallo spessore di cinque millimetri mentre quella BLU la curva dello specchio di poppa della RRS Discovery.

 

La dima garantirà una perfetta curvatura all’orlo della RRS Discovery della spedizione BANZARE.

La dima garantirà una perfetta curvatura all’orlo della RRS Discovery della spedizione BANZARE.

Il lavoro non è particolarmente difficile perché la balsa è un legno leggero che si lavora facilmente e senza sforzo, tuttavia la curva deve essere realizzata in modo accurato e molto preciso.

 

Come incollare i listelli:

Apro una parentesi per spiegare velocemente come incollo i listelli di legno.

Step 1)

listello noce curva impavesata Step 1 di come si incollano dei listelli di noce per aumentare lo spessore.

Prendo alcuni listelli di noce da due millimetri di altezza e mezzo millimetro di spessore. (Osserva la freccia ROSSA).

Step 2)

Step 2 di come si incollano dei listelli di noce per aumentare lo spessore.

Cospargo di colla vinilica un lato del primo listello. (Osserva la freccia ROSSA).

Step 3)

Step 3 di come si incollano dei listelli di noce per aumentare lo spessore.

Sovrappongo il secondo listello e cospargo anche’esso di colla vinilica. (Osserva la freccia ROSSA).

A questo punto ho DUE listelli incollati tra di loro.

Step 4)

Step 4 di come si incollano dei listelli di noce per aumentare lo spessore.

Sovrappongo il terzo listello. (Osserva la freccia ROSSA).

Ora ho TRE listelli incollati tra di loro.

Nel caso dell’orlo dell’impavesata utilizzo sei listelli di noce da due millimetri di altezza e mezzo millimetro di spessore in modo tale da ottenere un listello “virtuale” largo TRE millimetri (6 x 0,5) ed alto DUE.

Considerazioni:

Inumidisco (MA NON BAGNO) i listelli e diluisco la colla vinilica di un 30% in modo da avere molto tempo a disposizione prima che si asciughi.

I listelli di noce sono lunghi un metro e li incollo nella loro interezza.
Li sfaso ci alcuni centimetri e non incollo gli ultimi cinque centimetri da entrambi i lati.

Utilizzando dei listelli spessi solo mezzo millimetro si riesce ad effettuare delle curve moto strette con estrema precisione.

Utilizzando dei listelli spessi solo mezzo millimetro si riesce ad effettuare delle curve moto strette con estrema precisione.

Unisco velocemente i primi due (dei sei) listelli di noce ed eseguo la curvatura al centro, (osserva le frecce ROSSE) e quindi in rapida secessione incollo gli altri quattro.
Questa operazione deve durare circa un minuto.
Durante la piegatura i listelli scivolano gli uni sugli altri per tutta la lunghezza.
Piegare i singoli listelli è molto semplice perché sono spessi solo mezzo millimetro.

Nell’immagine qui sopra a sinistra si vedono i sei listelli incollati e piegati assecondando la curvatura data dalla dima di balsa come ben evidenziato dalle frecce ROSSE.
A destra la freccia BLU mostra una contro dima di balsa necessaria a verificare la corretta curvatura.

 

Una vista d’insieme dell’orlo dell’impavesata.

Una vista d’insieme dell’orlo dell’impavesata.

Per mantenere paralleli i fasci dei listelli e sufficiente usare del antro di carta.
La freccia ROSSA evidenzia la parte finale dell’orlo con i listelli sfalsati in modo da permettermi un’estensione qualora fosse necessaria a rivenire l’impavesata nella sua lunghezza totale.

 

Dettaglio della curva delle’orlo dell’impavesata.

Dettaglio della curva delle’orlo dell’impavesata.

Qui sopra si vede l’orlo della RRS Discovery ormai asciutto. Sarà sufficiente una passata con della carta vetrata per pareggiare le irregolarità della superficie e ridurre lo spessore totale a soli 1,5 millimetri.

 

Dettaglio della curva delle’orlo dell’impavesata.

Dettaglio della curva delle’orlo dell’impavesata.

Coloro di nero il bordo interno e superiore dell’orlo lasciando grezzi quello esterno e quello inferiore che andrà incollato sull’impavesata.

 

Spalmo la colla vinilica sull’impavesata del modellino della RRS Discovery.

Spalmo la colla vinilica sull’impavesata del modellino della RRS Discovery.

Cospargo di colla il bordo dell’impavesata direttamente dall’erogatore del tubetto; le goccioline andranno spalmate con uno stuzzicadenti.

 

Ora l’orlo è stato incollato sull’impavesate ed è solidale con essa.

Ora l’orlo è stato incollato sull’impavesate ed è solidale con essa.

Appoggio l’orlo sull’impavesata, correggo le piccole imperfezioni di allineamento ed aspetto che la colla si asciughi.
Ottengo un orlo superiore perfettamente curvato e molto solido.

Una volta colorato di nero si armonizzerà allo scafo della RRS Discovery.

LA COPERTURE DELLE SCIALUPPE

 

IL MATERIALE DEL TELO PROTETTIVO

Tutte le scialuppe e le barche a bordo delle navi erano protette con un telo che le ricopriva completamente.

Nel modellismo navale si tende ad evidenziare l’interno delle scialuppe evitando di coprirle ma è sempre un errore.

Nel caso della RRS Discovery le scialuppe erano ricoperte da un telo cerato per proteggerle dalla pioggia, dalla neve, dalla salsedine e dal sole.

Il metodo più semplice consiste nel ritagliare un pezzo di stoffa ed incollarla sul ponte… ma il risultato non è mai soddisfacente perché si vede la trama della stoffa ed il bordo non verrà mai prefetto.

Decido quindi sul simulare il telo e dipingerlo in un secondo momento.

Le scelte possibili sono sostanzialmente due:

1) utilizzare della pellicola di alluminio (del tipo per alimenti).

2) utilizzare dello stucco.

La carta di alluminio la si trova in cucina ed è facile da tagliare e da modellare ma non consente di realizzare pieghe, rigonfiamenti ed avvallamenti complessi perché di fatto è un unico pezzo e se lo tiri da un lato poi ti manca dall’altro. In pratica è più indicata per simulare un tessuto teso o con poche pieghe ben marcate.

Lo stucco invece presenta molte difficoltà e se lavorato male crea delle crepe e delle micro fessure anche a distanza di giorni, inoltre è rigido e non è flessibile. Deve poi essere lisciato e sagomato in modo realistico. In definitiva da solo non è sufficiente a creare un effetto realistico e deve essere completato con altre tecniche ed altri materiali.

Dopo un’attenta valutazione dei pro e dei contro decido di scartare la pellicola di alluminio e di affrontare la sfida con lo stucco.

 

attrezzi necessari a riprodurre il telone protettivo sono facili da reperire.

attrezzi necessari a riprodurre il telone protettivo sono facili da reperire.

Utilizzo uno stucco Tamiya bianco in tubetto. Per spalmarlo utilizzo una piccola spatola a cazzuola da artista ed un pennello usato a setole morbide.

 

Spalmo lo stucco solo nella parte interna del ponte della scialuppa.

Spalmo lo stucco solo nella parte interna del ponte della scialuppa.

Cospargo lo stucco in modo grossolano dal centro della scialuppa verso i bordi.

Mi fermo a circa 2 millimetri dai fianchi dello scafo.

Creo con lo stucco delle ondulazioni e non lo liscio appositamente. In questo modo realizzo una prima texture a rilievo.

La freccia ROSSA mostra lo stucco a grumi.
Le linee ROSSE evidenziano al zona dove lo stucco si ferma.

 

Con un tondini di plasticar riproduco la mezzeria del telone protettivo della scialuppa.

Con un tondini di plasticar riproduco la mezzeria del telone protettivo della scialuppa.

Lo step successivo consiste nel realizzare la spina della mezzeria.
Nei teli la mezzeria è sempre più alta rispetto ai bordi perché è maggiormente tesa in quanto è tirata dalle attaccature che si trovano a prua e a poppa. Molto spesso è pure sorretta da una corda interna per evitare che si formino delle conche che poi si riempirebbero di acqua vanificando la sua funzione di protezione.

Per realizzare questa “linea” di mezzeria incollo un tondino di plasticar dallo spessore di 1 millimetro.

 

Il primer per metalli della Tamiya è molto denso ed è perfetto per riprodurre il telo della RRS Discovery.

Il primer per metalli della Tamiya è molto denso ed è perfetto per riprodurre il telo della RRS Discovery.

Devo pareggiare il dislivello che si è formato tra il tondino di mezzeria e i bordi.

In una prima fase uso nuovamente lo stucco bianco della Tamiya ma il vero cavallo di battaglia è stato adoperare il primer bianco (per metalli, sempre della Tamiya), che possiedo da molti anni e presenta il difetto di essere molto ma molto denso.

Io utilizzo questa sua proprietà negativa (l’essere troppo denso) a mio vantaggio in quanto spalmato sullo stucco riempie in parte gli avvallamenti. Ripeto il procedimento alcune volte fintanto che tutta la superficie appare leggermente mossa ma priva di avvallamenti troppo marcati e profondi.

Un vantaggio del primer è quello di asciugare molto in fretta senza che si formino delle crepe o delle fessure. Una volta asciutto assume la consistenza di una pellicola isolante.

 

Per riprodurre le infinite ma estremamente minute e delicate pieghe del telone protettivo utilizzo del gel specifico per riprodurre l’effetto acqua nei diorami.

Per riprodurre le infinite ma estremamente minute e delicate pieghe del telone protettivo utilizzo del gel specifico per riprodurre l’effetto acqua nei diorami.

Il tocco finale consiste nell’utilizzare un gel opaco che si utilizza per riprodurre le onde dell’acqua.

Oltre ad essere semitrasparente quando si acciuga resta il rilievo conferito durante l’applicazione.

Per applicarlo utilizzo il solito pennello usato ( e stra usato !!!) spalmando la “schiuma delle onde” dalla mezzeria delle scialuppe verso i bordi esterni.

 

L’impiego combinato di stucco, primer e gel conferisce al telone delle scialuppe della RRS Discovery un effetto appena mosso.

L’impiego combinato di stucco, primer e gel conferisce al telone delle scialuppe della RRS Discovery un effetto appena mosso.

Quando si è asciugato l’effetto finale è sorprendente, il telo appare teso con la mezzeria ben marcata e tutta una serie di piccole pieghe che si propagano trasversalmente.


IL COLORE DEL TELO PROTETTIVO

Il colore del telo nella RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia è bianco candido quasi fosse un lenzuolo ma il vero colore era più scuro come si può immaginare dalla fotografia qui sotto.

Affianco una mia fotografia ad una originale per valutare la riuscita del modellino.<br> Photographer: Alfred Saunders - Museums Victoria - https://collections.museumvictoria.com.au/

Affianco una mia fotografia ad una originale per valutare la riuscita del modellino.
Photographer: Alfred Saunders – Museums Victoria – https://collections.museumvictoria.com.au/

In basso a sinistra si vede la poppa di una scialuppa e si nota benissimo che il colore è più scuro.

Sicuramente non è bianco e potrebbe essere rosso oppure verde che in una fotografia in bianco e nero appaiono molto simili se non quasi uguali.

Il telo di colore verde rappresenta il classico telo cerato della marina inglese e quindi opto per questa scelta.

 

Con della vernice acrilica di colore verde dipingo il borde del telone.

Con della vernice acrilica di colore verde dipingo il borde del telone.

Utilizzo un verde di tonalità media (adoperato anche per le luci di posizione).

Inizio a dipingere il bordo esterno che rappresenta la caduta del telo. Faccio attenzione a non colorare o sporcare il listello di legno che deve appunto rimanere pulito.

Utilizzo il colore diluito in acqua al 50% in modo da far risaltare le pieghe.

 

Con un pennello dipingo di vere una mezzeria del telone.

Con un pennello dipingo di vere una mezzeria del telone.

Sempre con lo stesso colore diluito dipingo una prima metà del telone pennellando dalla mezzeria verso il bordo. Il colore essendo acquoso tende a depositarsi maggiormente negli avvallamenti lasciando più chiare le sporgenze.

Aspetto che il colore di base si sia asciugato completamente.

 

Utilizzo del colore giallo ocra per lumeggiare le estremità del telone delle scialuppe.

Utilizzo del colore giallo ocra per lumeggiare le estremità del telone delle scialuppe.

Per dare una certa profondità ad un oggetto così piccolo schizzo con un pennello a setole rigide del colore giallo ocra chiaro che si deposita sottoforma di macchioline evidenziate dalle frecce ROSSE.

Le strofino con un strofinaccio PULITO E ASCIUTTO, in questo modo asporto quasi tutto il colore lasciando l’area leggermente più chiara e luminosa.

È da notare che questo trattamento viene eseguito su una sola metà longitudinale dello scafo e solo a prua e a poppa.

Il lato così lumeggiato verrà posizionato all’esterno dello scafo della RRS Discovery rivolto verso lo sguardo dell’osservatore.

 

Dopo vari trattamenti il telo di copertura delle scialuppe è finito.

Dopo vari trattamenti il telo di copertura delle scialuppe è finito.

Per evidenziare le pieghe del telo adopero la tecnica del pennello asciutto.

Prendo il colore verde che ho utilizzato per il telo e lo smorzo con del grigio chiaro.

Con un pennello piatto ripasso tutta la superficie del telone.
Strofino il pennello prima su un foglio di carta fino a quando non è praticamente asciutto e poi sulla scialuppa.

Lo scopo di questo trattamento è quello di evidenziare la “texture” del telo e di mettere in risalto le minuscole pieghe.

Dipingo di marrone le corde di sicurezza che pendolo dallo scafo delle scialuppe della RRS Discovery.

Dipingo di marrone le corde di sicurezza che pendolo dallo scafo delle scialuppe della RRS Discovery.

Solo a questo punto dipingo di marrone le corde di sicurezza e le piego in verticale verso il basso.

Le corde (che ricordo sono di filo di ferro smaltato) rimangono ben rigide e distaccate dallo scafo della scialuppa.

In questa fase eseguo anche i piccoli ritocchi di che si rendessero necessari.

NB dall’immagine qui sopra si può notare coma abbia VOLUTAMENTE usato lo stesso colore verde sia per il telo della scialuppa sia per il fanale di navigazione (visibile in basso a destra). In questo modo ottengo un’armonica ed unica crominanza che rende molto più elegante il modellino finito.

Nella realtà invece è molto probabile che i due verdi sarebbero stati assai diversi, ma … io costruisco un modellino e devo equilibrare la crominanza su una distanza inferiore ai 10 centimetri.

Se nel modellino della RRS Discovery avessi usato tue tonalità differenti del colore verde uno dei due avrebbe attirato maggiormente l’attenzione sminuendo l’atro e “sbilanciando” l’estetica che invece è così garantita.


Qui di seguito posto alcune immagini delle due scialuppe finite e montate sulle sovrastrutture della RRS Discovery allestita per la spedizione BANZARE tra gli anni 1929 e 1931.

La fotografia mostra una vista di trequarti delle scialuppe.

La fotografia mostra una vista di trequarti delle scialuppe.

Una vista di trequarti sulle piattaforme della cabina maggiore posta a centronave.

 

La fotografia mostra una vista aerea delle scialuppe.

La fotografia mostra una vista aerea delle scialuppe.

Una vista aerea della zona centrale dello scafo con tutte le sovrastrutture complete e già allestite.

 

LA VERIFICA STORICA

Quando si interpretano colori, forme e dimensioni di alcuni oggetti senza avere una documentazione storica completa ci si deve “arrangiare” ed interpretare quello di cui si dispone.

Nella fattispecie ho dovuto riprodurre un colore da un’immagine in Bianco e Nero.

Essendo un modellino la ricostruzione è basata sulle impressioni ed esperienze del tutto “personali” di come poteva essere il colore del telo di copertura della scialuppe.

Ho cercato di avvicinarmi il più possibile alla realtà storica e per avvalorarlo ho sviluppo una fotografia in Bianco e Nero.

Affianco una mia fotografia ad una originale per valutare la riuscita del modellino.<br>Photographer: Alfred Saunders – Museums Victoria – https://collections.museumvictoria.com.au/

Affianco una mia fotografia ad una originale per valutare la riuscita del modellino.
Photographer: Alfred Saunders – Museums Victoria – https://collections.museumvictoria.com.au/

Dal confronto tra la fotografia originale (a destra) e quella da me scattata (a sinistra) posso dedurre che il grigio del telone protettivo è molto simile a quello esistente all’epoca della spedizione BANZARE del 1929-31 visibile più sopra.

Nel fasciame a clinker (Lapstrake) i bordi delle tavole si sovrappongono longitudinalmente e vengono quindi fissate sulle ordinate. Uno stesso chiodo blocca due corsi di fasciame  e un’ordinata. Questa è più leggera (rispetto al fasciame a paro) e garantisce una buona resistenza e flessibilità longitudinale dello scafo.

  1. La chiglia di una scialuppa in scala ridotta di 1:72 deve essere spessa pochi decimi di millimetro e pertanto NON può essere costruita assieme allo scafo.
  2. Il fasciame a Clinker rende difficoltoso incollare la chiglia successivamente perché i corsi del fasciame si sovrappongono e richiedono un intaglio troppo complesso e difficile da correggere anche utilizzando degli stucchi appositi.

La soluzione che ho trovato è molto semplice ma va pianificata in partenza.

Ho costruito due scialuppe e poi le ho divise a metà lungo la linea di mezzeria dove incollerò la chiglia.

 

Per costruire la chiglia delle scialuppe della RRS Discovery è sufficiente un foglio di plastica.

Per costruire la chiglia delle scialuppe della RRS Discovery è sufficiente un foglio di plastica.

Nell’immagine qui sopra (purtroppo un po’ fosca) si vedono chiaramente le due scialuppe separate lungo la mezzeria ed un foglio di “plasticar” dallo spessore di 0,5 millimetri che corrisponde ad una chiglia larga circa 4 centimetri .

Le frecce BLU evidenziano i segni di identificativi delle due metà appartenenti alla medesima scialuppa. In questo modo non corro il rischio di invertirle.

 

Incollo la plastica su una metà della scialuppa.

Incollo la plastica su una metà della scialuppa.

Utilizzo della colla ciano acrilica ed incollo un foglio di plasticar su una metà di ogni scialuppa.

Il bordo inferiore deve sporgere per almeno 1, 5 mm. come evidenziato dalle frecce ROSSE.

 

Rifinisco il bordo superiore della chiglia.

Rifinisco il bordo superiore della chiglia.

Utilizzando una forbicina curva (visibile nella prima immagine di questo post) elimino la plastica in eccesso dalla parte superiore della scialuppa.

Devo seguire la naturale insellatura dello scafo.

 

Incollo la seconda metà della scialuppa ed ottengo una ciglia perfettamente centrata sulla mezzeria e con il fasciame a Clinker perfettamente a filo.

Incollo la seconda metà della scialuppa ed ottengo una ciglia perfettamente centrata sulla mezzeria e con il fasciame a Clinker perfettamente a filo.

Ora incollo l’altra metà della scialuppa. Il segno obliquo mi conferma che le due metà corrispondono alla medesima scialuppa.

Ottengo una ciglia perfettamente centrata sulla mezzeria e con il fasciame a Clinker perfettamente a filo.

 

La rifinitura della ciglia va eseguita con una forbicina e della carta abrasiva.

La rifinitura della ciglia va eseguita con una forbicina e della carta abrasiva.

Utilizzando la forbicina curva ritaglio l’eccedenza della plastica a prua e a poppa. Rifinisco la curva con la carta abrasiva.

Le scialuppe della RRS Discovery nella spedizione BANZARE si presentano simmetriche quindi sia la prua sia la poppa hanno la medesima curvatura.

 

Tutti gli scafi, chi più chi meno, hanno una forma a “banana” presentano cioè un’insellatura per cui la prua e la poppa saranno più alte rispetto al centro dello scafo.

Con una lima abbasso il punto più alto che la scialuppa avrà al centro.

Con una lima abbasso il punto più alto che la scialuppa avrà al centro.

Con una lima tonda “scavo” un solco nel centro dello scafo.
Questo solco rappresenta l’altezza che la scialuppa avrà nel suo centro.

Nel mio caso si tratta di circa 2 millimetri.

 

Nel modellismo ci si deve arrangiare: qui si vede come abbia costruito un lisciatoio rotondo per conferire l’insellatura alle scialuppe.

Nel modellismo ci si deve arrangiare: qui si vede come abbia costruito un lisciatoio rotondo per conferire l’insellatura alle scialuppe.

Per conferire alla scialuppa un’insellatura armonica utilizzo un lisciatoio rotondo e lo costruisco appoggiando della carta vetrata (questa volta a grana fine) sopra a un rotolo di nastro di carta.

 

Le scialuppe della RRS Discovery hanno una leggera insellatura che è uguale sia verso la prua che verso la poppa.

Le scialuppe della RRS Discovery hanno una leggera insellatura che è uguale sia verso la prua che verso la poppa.

Nell’immagine qui sopra si vede molto bene l’insellatura e le curvature longitudinali e trasversali conferite alle due scialuppe.

Devo ora smussare lo spigolo laterale delle scialuppe fino ad arrotondare i due lati.

Devo smussare lo spigolo delle fiancate fino ad ottenere una curva armonica.

Devo smussare lo spigolo delle fiancate fino ad ottenere una curva armonica.

In questa fase mi risulta di estrema utilità la linea di carta nera che rappresenta la mezzeria (e dove verrà posizionata la chiglia).

 

Realizzare la curvatura longitudinale dello scafo è semplice e veloce.

Realizzare la curvatura longitudinale dello scafo è semplice e veloce.

Utilizzo sempre un foglio di carta vetrata a grana media.
La sequenza visibile nell’immagine qui sopra è abbastanza chiara.

NB Lo scafo della scialuppa deve rimanere in asse in modo che la carta vetrata non intacchi l’angolo di quartabuono che altrimenti si rovinerebbe.

 

Gli scafi vengono sagomati aiutandosi con la linea nera presente al centro della struttura.

Gli scafi vengono sagomati aiutandosi con la linea nera presente al centro della struttura.

Qui sopra si può confrontare uno scafo “finito” a sinistra e uno ancora da lavorare a destra.
La freccia GIALLA evidenzia la linea della carta nera che è facile da seguire e garantisce una perfezione assoluta.

 

 

Il lavoro prosegue realizzando gli angoli di quartabuono a prua e a poppa (che nelle scialuppe della RRS Discovery sono identici).

Con un seghetto elimino il grosso dell’eccedenza dalle estremità delle scialuppe.

Con un seghetto elimino il grosso dell’eccedenza dalle estremità delle scialuppe.

Come visto in precedenza asporto con un seghetto i triangoli di legno eccedente come ben visibile dalle frecce ROSSE.

 

La curva dell’angolo di quartabuono delle scialuppe deve essere omogenea.

La curva dell’angolo di quartabuono delle scialuppe deve essere omogenea.

Per dare una curva omogenea mi avvalgo della carta vetrata a grana media.
Inizio con l’arrotondare le estremità delle due scialuppe.

 

Unisco le due scialuppe per rifinire glia angoli di quartabuono delle scialuppe.

Unisco le due scialuppe per rifinire glia angoli di quartabuono delle scialuppe.

Devo garantire una curva perfetta che inizi esattamente dal bordo della scialuppa e sia allo stesso tempo uguale per entrambe.
Unisco quindi le due scialuppe e le lavoro assieme arrotondando le estremità. Vedi la freccia curva ROSSA.

Alterno questa fase lavorativa a quella precedente fino ad ottenere le curvature di quartabuono desiderate (cioè bombate e non piatte).

 

Gli angoli di quartabuono delle scialuppe portano via molto tempo perché devono essere precisi.

Gli angoli di quartabuono delle scialuppe portano via molto tempo perché devono essere precisi.

Dopo questo step lavorativo le scialuppe si presentano ancora squadrate (vedi frecce ROSSE) ma la poppa e la prua sono ormai già delineate (vedi frecce GIALLE).

Gli angoli di quartabuono delle scialuppe portano via molto tempo perché devono essere precisi.
Nella RRS Discovery in particolare modo perché sono simmetriche.

 

 

 

Una scialuppa presenta molte curve e in questo post illustro come procedere per ottenere un buon risultato.

Taglio le eccedenze dai blocchetti di legno.

Taglio le eccedenze dai blocchetti di legno.

Avvalendomi della sagoma di carta incollata sui blocchetti di legno inizio a ritagliare l’eccesso in modo da ottenere un parallelepipedo lungo e largo quanto la scialuppa finita.

 

Le scialuppe della RRS Discovery derivano dai disegni del Cutty Sark.

Le scialuppe della RRS Discovery derivano dai disegni del Cutty Sark.

Su un lato incollo un’altra sagoma di carta della stessa scialuppa ma con una vista laterale.

Inizierò a dare la forma proprio dalla vista laterale asportando il legno eccedente. Vedi la linea ROSSA che delimita la parte inferiore dello scafo.

 

Taglio le eccedenze a prua a poppa in modo da semplificarmi il lavoro.

Taglio le eccedenze a prua a poppa in modo da semplificarmi il lavoro.

Taglio con un seghetto i due “triangoli” che eccedono a prua e a poppa. Vedi le frecce ROSSE.

 

Con un movimento tondeggiante arrotondo la prua della scialuppa.

Con un movimento tondeggiante arrotondo la prua della scialuppa.

Inizio quindi ad ARROTONDARE la prua e la poppa muovendo il blocchetto di legno su un foglio di carta vetrata a grana media. Il movimento deve essere circolare e si deve prestare attenzione a mantenere parallelo il blocchetto di legno per ottenere una curva uniforme. Vedi la freccia ROSSA.

 

La prua e la poppa delle scialuppe sono quasi terminate.

La prua e la poppa delle scialuppe sono quasi terminate.

Alla fine di questo passaggio si incomincia ad intravvedere la curvatura alle estremità delle due imbarcazioni.
Nell’immagine qui sopra le frecce ROSSE mostrano una curva già finita mentre quelle GIALLE presentano ancora degli spigoli da smussare.

 

Devo pareggiare le altezze delle due scialuppe della RRS Discovery.

Devo pareggiare le altezze delle due scialuppe della RRS Discovery.

Dopo aver smussato gli angoli mi preoccupo di uniformare le altezze delle due imbarcazioni.
Capovolgo i due scafi ed utilizzando un raschietto pareggio le altezze delle chiglie.
In questa fase pareggio anche le curvature a prua e a poppa in modo che siano uguali.

Costruire la struttura di base dello scafo

 

L’articolo tratta delle scialuppe delle RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia che è allestita con due barche allocate sulle piattaforme della struttura a centro nave.
La loro presenza è documentata anche da un filmato girato a bordo dell’aereo imbarcato nella spedizione BANZARE.
Era presente anche una terza scialuppa di forma e dimensioni inferiore a servizio dell’aereo stesso (un Gipsy Moth).

 

Foto aerea della RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia. (Tutti i diritti appartengono al legittimo proprietario).

Foto aerea della RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia. Viene utilizzata quale fonte documentale per la posizione e la dimensione delle scialuppe poste a centro nave. (Tutti i diritti appartengono al legittimo proprietario).

Dalla foto aerea qui sopra riesco a definire con precisione la posizione e la dimensione delle scialuppe poste a centro nave.

Le scialuppe sono in tutto due e coperte da un telo bianco ma nella spedizione BANZARE a cui si riferisce il modello che costruisco erano di colore verde oliva, il classico colore inglese del telo cerato ed impermeabile.

Le scialuppe hanno una forma lunga e stretta senza una prua e una poppa distinte ma interscambiabili spostando solamente il timone. In questo modo si poteva navigare tra i ghiacci in modo più sicuro e manovrabile.

La prima intenzione era di costruire lo scafo utilizzando dei blocchetti quadrati di legno di balsa da 2 cm di lato ma purtroppo il mio fornitore non li tiene più e non mi conviene acquisirli su qualche sito internet per via delle elevate spese di spedizione ( da 8 a 12 euro !!! ).

Da buon modellista allora adopero il materiale che ho in casa e per la precisione due listelli di ramino da 1 cm di lato.

Per la struttura delle scialuppe utilizzo dei listelli di ramino.

Per la struttura delle scialuppe utilizzo dei listelli di ramino.

Taglio 16 spezzoni della lunghezza di circa 12 cm.

Taglio anche due strisce di carta nera alte 2 cm evidenziate dalle frecce ROSSE.

Queste due strisce di carta saranno FONDAMENTALI in uno step successivo e per questo motivo le evidenzio già ora.

 

Cospargo di colla il primo listello di ramino.

Cospargo di colla il primo listello di ramino.

Unisco i listelli a due a due utilizzando della comune colla vinilica.

 

Incollo due listelli di ramino per aumentare lo spessore.

Incollo due listelli di ramino per aumentare lo spessore.

Li premo in posizione ed aspetto che la colla si sia asciugata.
Questo lavoro serve solo ed esclusivamente per aumentare lo spessore del legno.

 

Cospargo di colla i due listelli appena assemblati.

Cospargo di colla i due listelli appena assemblati.

Spalmo di colla vinilica i due blocchi appena assemblati e…

 

Incollo altri due listelli di ramino per aumentare lo spessore ed ottenere una sezione quadrata.

Incollo altri due listelli di ramino per aumentare lo spessore ed ottenere una sezione quadrata.

… li unisco ad altri due ottenendo così quattro spezzoni di legno da 2 cm. di lato. Vedi la freccia ed i cerchietti ROSSI.

NB) Questa prima fase non è necessaria se si riesce a procurarsi dei listelli di queste dimensioni.

Questo che segue è uno step importante!

 

Cospargo di colla la striscia di carta nera che rappresenta la mezzeria della scialuppa della RRS Discovery.

Cospargo di colla la striscia di carta nera che rappresenta la mezzeria della scialuppa della RRS Discovery.

Nei riquadri A e B si vede il modo con cui cospargo di colla vinilica un lato della striscia di carta nera.

 

Attacco la striscia di carta nera su un blocchetto di listelli.

Attacco la striscia di carta nera su un blocchetto di listelli.

Attacco la striscia su un blocchetto di quattro listelli.

È importante NON creare delle bolle o delle pieghe nella carta.

 

Cospargo di colla la carta nera rimasta a vista.

Cospargo di colla la carta nera rimasta a vista.

Cospargo di colla il lato a vista della carta.

 

Assemblo la struttura delle scialuppe della RRS Discovery dove la striscia di carta nera rappresenta la mezzeria.

Assemblo la struttura delle scialuppe della RRS Discovery dove la striscia di carta nera rappresenta la mezzeria.

Nel riquadro A spalmo la colla con estrema cura evitando zone scoperte.
Nel riquadro B sovrappongo un secondo blocchetto di quattro listelli ed aspetto che la colla si asciughi.

NB) la carta nera rappresenta la mezzeria dello scafo della scialuppa.

 

Sulla struttura così assemblata incollo una sagoma di carta che raffigura la scialuppa.

Sulla struttura così assemblata incollo una sagoma di carta che raffigura la scialuppa.

Con il programma di fotoritocco Gimp allargo, allungo e modifico dei disegni di alcune scialuppe del Cutty Sark per adattarle alle necessita della RRS Discovery.
Faccio attenzione ad incollare la sagoma di carta sulla mezzeria data dalla riga nera visibile.

Le cavigliere alla base degli alberi.

 

Ogni veliero possiede numerose caviglie dove vengono stoppate le manovre correnti.

Alcune sono poste sulle mura dello scafo altre invece sono collocate alla base degli alberi e raccolte in strutture molto resistenti chiamate cavaliere.

La RRS Discovrey è equipaggiata con due cavaliere poste alla base degli alberi di maestra e di trinchetto mentre l’albero di mezzana ne è sprovvisto.

 

L’osservazione dell’originale

Le devo ricostruire come sono nella realtà e quindi la prima cosa da fare è documentarsi con alcune immagini trovate su internet.

Gli imbandi avviluppati sulle cavigliere dell’albero di mezzana.

Gli imbandi avviluppati sulle cavigliere dell’albero di mezzana.

Nella fotografia qui sopra ho evidenziato alcuni dettagli che andrò a riprodurre.

  • La freccia BLU mostra lo smusso superiore delle colonnine portanti
  • La freccia ROSSA mostra l’incastro “sovrapposto” delle tre assi longitudinali che accolgono le caviglie e, infine
  • La freccia VERDE (in basso a sinistra) vuole evidenziare una carrucola incassata nel montante.

 

La costruzione delle mensole

Le mensole sono in tutto tre una posta a poppavia e due laterali. (Manca quella posizionata verso la prua).

Come ho visto prima (freccia ROSSA) le mensole hanno un incastro ad angolo retto profondo 1/3 dello spessore.

Costruisco le mensole incollando un listello da un millimetro di spessore sopra ad uno alto la metà cioè mezzo millimetro.
In tutto ottengo un listello spesso 1,5 mm e largo 3.

Per realizzare l’incastro con altezze diverse ho incollato due listelli uno sull’altro.

Per realizzare l’incastro con altezze diverse ho incollato due listelli uno sull’altro.

Nella foto a sinistra si vedono gli spessori dei due listelli che incollerò uno sull’altro.

In centro si vede uno step dell’incollaggio.

Infine a destra si nota come i due listelli abbiano formato l’incastro.

NB Avrei potuto limare l’incastro da un listello più spesso ottenendo lo stesso risultato e in minore tempo MA… (c’è sempre un “ma”… ) incollando due listelli ottengo di fatto un legno stratificato che NON si fessurerà o spezzerà negli step della foratura e dell’inserimento delle caviglie.

 

Dopo avere incollato le tre mensole procedo a forare i passaggi per le caviglie.

Dopo avere incollato le tre mensole procedo a forare i passaggi per le caviglie.

Incollo quindi i tre listelli ed eseguo i fori per il passaggio delle caviglie.
I fori devono essere equidistanzianti e centrati sulla mezzeria delle mensole, per ottenere ciò ho utilizzato una dima perforata.

La freccia ROSSA vuole evidenziare come le assi siano sovrapposte.

 

Le colonnine portanti

Le colonnine sono delle robuste assi di legno che penetrano nei ponti inferiori e diventano parte integrante della struttura.
Nel modellismo ci si limita a riprodurre solo la parte che sporge dal ponte di coperta.

Allineo le colonnine che sorreggeranno le mensole delle caviglie e rifinisco con la carta vetrata.

Allineo le colonnine che sorreggeranno le mensole delle caviglie e rifinisco con la carta vetrata.

Con del nastro di carta blocco otto spezzoni di listello a sezione quadrata da 2 mm.
L’importante è che siano più lunghi della struttura delle cavigliere.
Rifinisco un’estremità con la carta vetrata. Questa sarà la parte superiore delle cavigliere.

Per accogliere le mensole è necessario realizzare non uno ma due intagli dove verranno incastrate le suddette mensole.

 

Per realizzare lo scasso dell’incastro con le mensole utilizzo un seghetto a denti fitti.

Per realizzare lo scasso dell’incastro con le mensole utilizzo un seghetto a denti fitti.

Nella foto a sinistra la freccia ROSSA mostra un tratto di penna che indica sia la quota sia l’altezza del primo intaglio.
A destra si vedono i listelli in una dima mentre taglio (per meglio dire incido) 1/3 dello spessore cioè circa 0,6 mm.

 

Con una lima piatta allargo e rifinisco l’intaglio dello step precedente.

Con una lima piatta allargo e rifinisco l’intaglio dello step precedente.

Con una lima piatta allargo e rifinisco l’intaglio.

 

Il nastro di carta tiene uniti gli otto montanti e la lavorazione simultanea su di essi garantisce un incastro uguale per tutti.

Il nastro di carta tiene uniti gli otto montanti e la lavorazione simultanea su di essi garantisce un incastro uguale per tutti.

Utilizzando del nastro di carta che blocca i montanti della struttura delle cavigliere garantisco che tutti gli incastri siano alla medesima altezza ed abbiano la medesima profondità.

Nella fotografia a sinistra la freccia ROSSA mostra come il listello delle cavigliere entri alla perfezioni nell’incastro.

NB È importante che l’incastro non sforzi assolutamente altrimenti la parte superiore del montante si staccherà nello step successivo.

Dopo questo primo incastro taglio all’altezza esatta gli otto montanti.
Quattro di questi sono finiti e vanno messi da parte.

 

I fori delle caviglie

Sulle caviglie vengono stoppate alcune manovre prevalentemente quelle delle vele ma anche quelle necessarie ad issare i pennoni.
Queste manovre fanno TUTTE leva verso l’alto cioè “tirano” la struttura.
Per ridurre il carico è necessario che alcune di esse tirino verso il basso.

Per questo motivo alla base dei montanti, che sono delle strutture integrate nello scafo e quindi molto resistenti, si trovano spesso delle carrucole che servono per invertire il vettore di forza di alcune manovre.

In questo modo i progettisti sono riusciti ad alleggerire il carico totale che le mensole e le caviglie devono sopportare.

 

Fori per permettere il passaggio delle manovre e simulare la presenza di una o più carrucole.

Fori per permettere il passaggio delle manovre e simulare la presenza di una o più carrucole.

Si tratta di intagli ricavati alla base dei supporti dove sono  inserite all’interno una o più carrucole.
Nel modellismo saranno nascoste dal passaggio della relativa manovra.
Non trovo necessario quindi intagliare ed inserire una carrucola che tra l’altro è fuori scala in quanto troppo grossa.

Mi limito ad eseguire i fori (inferiore e superiore).

Per garantire un allineamento perfetto dei fori mi avvalgo di un trapano a colonna e foro soltanto metà listello, quindi lo giro e foro l’altra metà.

In questo modo i fori su entrambi i lati del listello sono sicuramente allineati anche nel caso la punta del trapano non lo fosse perfettamente.

 

Il secondo intaglio dei montanti

Le mensole sono sovrapposte e di conseguenza è necessario ricavare un secondo intaglio.

I capitelli delle strutture portanti sono rifiniti con un semplice ma elefante smusso.

I capitelli delle strutture portanti sono rifiniti con un semplice ma elefante smusso.

Il listello a sezione quadrata di questo ingrandimento misura solo 2 due millimetri per lato.

La freccia ROSSA evidenzia l’incastro eseguito in precedenza.
La freccia BIANCA invece mette in risalto il secondo intaglio eseguito solo con l’ausilio di una lima piatta. Questo “gradino” deve essere posto più in alto rispetto al precedente. Anch’esso deve però calzare alla perfezione con l’angolo delle mensole senza sforzare.
Infine la freccia GIALLA mostra la testa del montante con gli spigoli smussati utilizzando una lima.

 

Dopo avere realizzato i componenti basta assemblarsi le strutture.

Dopo avere realizzato i componenti basta assemblarsi le strutture.

Nella fotografia qui sopra si vedono i componenti necessari ad assemblare le cavigliere di trincetto e di maestra.
Differiscono sia per la lunghezza sia per il numero delle caviglie.

NB la freccia ROSSA a sinistra evidenzia una carrucola con il bordo intagliato a simulare la gola che accoglie la carrucola.

 

L’assemblaggio è ora molto facile da realizzare.

L’assemblaggio è ora molto facile da realizzare.

L’assemblaggio delle strutture è relativamente semplice, le mensole già incollate a formare delle “U” vanno incollate negli incastri dei quattro montanti.
A destra si vedono le due strutture finite.

 

La caviglie

Nei velieri le caviglie sono dei cilindri di legno con la parte superiore leggermente bombata e quella inferiore conica per permettere un inserimento nel foro della cavigliera.

Nei velieri più moderni alcune di queste sono sostituite con barre di ferro.

 

Le caviglie commerciali sono disponibili in diversi materiali e dimensioni.

Le caviglie commerciali sono disponibili in diversi materiali e dimensioni.

In commercio si trovano, purtroppo sempre con maggiore difficoltà, in diverse misure e materiali.

Quelle in legno sono più economiche ma anche più tozze e grosse, mentre quelle in metallo sono più snelle ma più care e di colore dorato.

I prezzi sono decisamente alti e possono raggiungere perfino 2 euro per una bustina da 10 pezzi. In un veliero medio ne vanno inserite alcune centinaia.

Ho scartato le caviglie in legno perché sono troppo grosse e fuori scala e una volta inserite nei fori delle cavigliere lo spazio nella parte superiore è troppo poco e non permette un corretto ancoraggio delle manovre e dei relativi imbandi.

Quelle in metallo sono valide per spessori e dimensioni ma sono care e quindi le escludo (almeno fin che non passa questa crisi economica).

Decido di costruirle con dei tondini di “plasticar” da 0,5 mm. di dimetro.

 

Provo ad inserire una prima caviglia in un foro per vedere come verrebbe il lavoro.

Provo ad inserire una prima caviglia in un foro per vedere come verrebbe il lavoro.

Taglio un pezzo di tondino e ne aggiusto l’altezza. Vedi freccia ROSSA.
Siccome devo ritagliare decine e decine di caviglie tutte alla medesima altezza mi devo costruire una dima.

 

Mi costruisco una dima per tagliare tutte lem caviglie alla medesima altezza.

Mi costruisco una dima per tagliare tutte lem caviglie alla medesima altezza.

Per garantire la medesima altezza a tutte le caviglie mi costruisco una dima da taglio.
Come si può ben vedere dall’immagine qui sopra ho utilizzato dei mattoncini di Lego.
Su uno di questi è posto uno spessore (visibile dal colore bianco).

 

Per aumentare gradualmente lo spessore della dima aggiungo degli strati di nastro di carta.

Per aumentare gradualmente lo spessore della dima aggiungo degli strati di nastro di carta.

Ho realizzato lo spessore incollando sul pezzetto di Lego del nastro da carrozziere.
Nella figura “A” si vede uno step con del nastro che attacco sul mattoncino.
Ritaglio l’eccesso e aggiungo un altro pezzo di nastro, e ancora uno e poi ancora e ancora fino ad arrivare alla quota desiderata.
Sovrapponendo quindi diversi starti di nastro di carta aumento lo spessore con una precisione impressionante.

 

Sulle struttura delle cavigliere di trinchetto e maestra della RRS Discovery Incollo le caviglie di plasticar e le dipingo di marrone.

Sulle struttura delle cavigliere di trinchetto e maestra della RRS Discovery Incollo le caviglie di plasticar e le dipingo di marrone.

Inserisco le caviglie nei fori e le fisso con una punta di colla.

Per finire dipingo di marrone le caviglie che così sembrano essere di legno.

NB già nell’immagine a sinistra si fa difficoltà a riconoscere il materiale delle caviglie perché ora sono mimetizzate, quando su di esse verranno stoppate le manovre ed avvolte le matasse di rife verranno di fatto quasi “sommerse” e si vedranno appena.

 

 

Come mantenere le distanze corrette

Può capitare a volte che alcuni elementi delle sovrastrutture o attrezzature del ponte debbano essere collocate secondo degli schemi geometrici ben precisi quali il quartato, il rettangolo, l’esagono o l’ottagono.

In questo caso la RRS Discovery ha molte attrezzature sul ponte del castelletto di prua e in particolare al centro (attorno all’argano verticale) sono disposte due prese d’aria e quattro oblò che devono essere tutti equidistanti dall’argano stesso; in pratica sono collocati a forma di esagono.

Dalle fotografie si ricavano le informazioni necessarie per definire gli oggetti e le posizioni degli stessi.

Dalle fotografie si ricavano le informazioni necessarie per definire gli oggetti e le posizioni degli stessi.

Dalle osservazioni delle fotografie si deducono gli elementi e la disposizione degli stessi nonché la disposizione sul ponte e le distanze dalla mezzeria e dai parapetti.

 

Per disegnare un esagono è sufficiente un compasso.

Per disegnare un esagono è sufficiente un compasso.

Per allineare sei elementi disposti in cerchio rispetto al vertice si potrebbe utilizzare un compasso per disegnare un cerchio e poi sempre con lo stesso segnare i vertici.
(Come ci hanno insegnato a scuola).

 

MA…. questo sistema presenta diverse criticità:

    1. Il cerchio disegnato con la matita dovrà essere cancellato con la gomma con il rischio di “grattare” il tavolato del ponte ed asportare il mordente.
    2. Usando il compasso non è semplice identificare con una precisione assoluta la posizione del primo vertice e di conseguenza l’esagono non sarà in asse con lo scafo.
    3. Per avere un’idea dell’insieme è necessario disegnare prima l’esagono sul ponte con il rischio che sia troppo piccolo o troppo grande o peggio ancora fuori asse (e in ogni caso dovrà essere cancellato!)

 

Un esagono di carta sul pinte della RRS Discovery consente un posizionamento delle sovrastrutture più accurato.

Un esagono di carta sul pinte della RRS Discovery consente un posizionamento delle sovrastrutture più accurato.

Un’alternativa valida consiste nel stampare su un foglio di carta un esagono (creato con gimp o con un altro programma di grafica) ritagliare la sagoma e posizionarla sul piano del ponte e valutare come si presenta.

Ovviamente è semplice ed immediato ingrandire o rimpicciolire l’esagono fino ad ottenere la dimensione desiderata.
In questo caso i sei lati dell’esagono deve essere uguali alla larghezza delle tavole centrali (i “King Planks”).

Al centro dell’esagono andrà incollato l’argano per cui blocco l’esagono di carta con una MICROSCOPICA punta di colla vinilica al centro.

Ai vertici dell’esagono incollo sei tondini di carta nera che simulano l’anello della calafatura che impedisce all’acqua di penetrare nello spazio tra gli oblò e il tavolato del ponte.

 

Incollo per primi quattro oblò sui vertici dell’esagono.

Incollo per primi quattro oblò sui vertici dell’esagono.

Sopra ai tondini di carta nera incollo quattro oblò (evidenziati dalle frecce ROSSE).

 

Incollo due prese d’aria sui vertici anteriori dell’esagono incollato sul ponte della RRS Discovery.

Incollo due prese d’aria sui vertici anteriori dell’esagono incollato sul ponte della RRS Discovery.

Sui due tondini anteriori di carta nera incollo due prese d’aria rivolte verso la prua.
Anche queste sono evidenziati dalle frecce ROSSE.

 

Distacco facilmente l’esagono di carta dal ponte ed ottengo i sei elementi tutti perfettamente equidistanti.

Distacco facilmente l’esagono di carta dal ponte ed ottengo i sei elementi tutti perfettamente equidistanti.

Quando gli elementi si sono bene incollati tolgo l’esagono di carta che ricordo essere incollato solo al centro.

 

Al centro dell’esagono di carta rimane una traccia di colla che verrà coperta dell’argano.

Al centro dell’esagono di carta rimane una traccia di colla che verrà coperta dell’argano.

Dopo questo step sul ponte rimane un alone di colla vinilica evidenziato dal cerchio ROSSO.

Se questa zona del ponte dovesse rimanere libera sarebbe stato sufficiente proteggerla con un pezzettino di carta da carrozziere ed incollare l’esagono sopra ad essa.

 

Una vista prospettica delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

Una vista prospettica delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

Incollo l’argano esattamente al centro.

NB) Nonostante ci siano due tipi di sovrastrutture dalle dimensioni diverse (oblò e prese d’aria) questo sistema garantisce un perfetto allineamento e posizionamento.

 

Una vista aerea delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

Una vista aerea delle soprastrutture disposte ad esagono sul ponte della RRS Discovery.

In questa vista aerea si nota l’esatta disposizione delle strutture.