LA COPERTURE DELLE SCIALUPPE
IL MATERIALE DEL TELO PROTETTIVO
Tutte le scialuppe e le barche a bordo delle navi erano protette con un telo che le ricopriva completamente.
Nel modellismo navale si tende ad evidenziare l’interno delle scialuppe evitando di coprirle ma è sempre un errore.
Nel caso della RRS Discovery le scialuppe erano ricoperte da un telo cerato per proteggerle dalla pioggia, dalla neve, dalla salsedine e dal sole.
Il metodo più semplice consiste nel ritagliare un pezzo di stoffa ed incollarla sul ponte… ma il risultato non è mai soddisfacente perché si vede la trama della stoffa ed il bordo non verrà mai prefetto.
Decido quindi sul simulare il telo e dipingerlo in un secondo momento.
Le scelte possibili sono sostanzialmente due:
1) utilizzare della pellicola di alluminio (del tipo per alimenti).
2) utilizzare dello stucco.
La carta di alluminio la si trova in cucina ed è facile da tagliare e da modellare ma non consente di realizzare pieghe, rigonfiamenti ed avvallamenti complessi perché di fatto è un unico pezzo e se lo tiri da un lato poi ti manca dall’altro. In pratica è più indicata per simulare un tessuto teso o con poche pieghe ben marcate.
Lo stucco invece presenta molte difficoltà e se lavorato male crea delle crepe e delle micro fessure anche a distanza di giorni, inoltre è rigido e non è flessibile. Deve poi essere lisciato e sagomato in modo realistico. In definitiva da solo non è sufficiente a creare un effetto realistico e deve essere completato con altre tecniche ed altri materiali.
Dopo un’attenta valutazione dei pro e dei contro decido di scartare la pellicola di alluminio e di affrontare la sfida con lo stucco.
Utilizzo uno stucco Tamiya bianco in tubetto. Per spalmarlo utilizzo una piccola spatola a cazzuola da artista ed un pennello usato a setole morbide.
Cospargo lo stucco in modo grossolano dal centro della scialuppa verso i bordi.
Mi fermo a circa 2 millimetri dai fianchi dello scafo.
Creo con lo stucco delle ondulazioni e non lo liscio appositamente. In questo modo realizzo una prima texture a rilievo.
La freccia ROSSA mostra lo stucco a grumi.
Le linee ROSSE evidenziano al zona dove lo stucco si ferma.
Lo step successivo consiste nel realizzare la spina della mezzeria.
Nei teli la mezzeria è sempre più alta rispetto ai bordi perché è maggiormente tesa in quanto è tirata dalle attaccature che si trovano a prua e a poppa. Molto spesso è pure sorretta da una corda interna per evitare che si formino delle conche che poi si riempirebbero di acqua vanificando la sua funzione di protezione.
Per realizzare questa “linea” di mezzeria incollo un tondino di plasticar dallo spessore di 1 millimetro.
Devo pareggiare il dislivello che si è formato tra il tondino di mezzeria e i bordi.
In una prima fase uso nuovamente lo stucco bianco della Tamiya ma il vero cavallo di battaglia è stato adoperare il primer bianco (per metalli, sempre della Tamiya), che possiedo da molti anni e presenta il difetto di essere molto ma molto denso.
Io utilizzo questa sua proprietà negativa (l’essere troppo denso) a mio vantaggio in quanto spalmato sullo stucco riempie in parte gli avvallamenti. Ripeto il procedimento alcune volte fintanto che tutta la superficie appare leggermente mossa ma priva di avvallamenti troppo marcati e profondi.
Un vantaggio del primer è quello di asciugare molto in fretta senza che si formino delle crepe o delle fessure. Una volta asciutto assume la consistenza di una pellicola isolante.
Il tocco finale consiste nell’utilizzare un gel opaco che si utilizza per riprodurre le onde dell’acqua.
Oltre ad essere semitrasparente quando si acciuga resta il rilievo conferito durante l’applicazione.
Per applicarlo utilizzo il solito pennello usato ( e stra usato !!!) spalmando la “schiuma delle onde” dalla mezzeria delle scialuppe verso i bordi esterni.
Quando si è asciugato l’effetto finale è sorprendente, il telo appare teso con la mezzeria ben marcata e tutta una serie di piccole pieghe che si propagano trasversalmente.
IL COLORE DEL TELO PROTETTIVO
Il colore del telo nella RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia è bianco candido quasi fosse un lenzuolo ma il vero colore era più scuro come si può immaginare dalla fotografia qui sotto.
In basso a sinistra si vede la poppa di una scialuppa e si nota benissimo che il colore è più scuro.
Sicuramente non è bianco e potrebbe essere rosso oppure verde che in una fotografia in bianco e nero appaiono molto simili se non quasi uguali.
Il telo di colore verde rappresenta il classico telo cerato della marina inglese e quindi opto per questa scelta.
Utilizzo un verde di tonalità media (adoperato anche per le luci di posizione).
Inizio a dipingere il bordo esterno che rappresenta la caduta del telo. Faccio attenzione a non colorare o sporcare il listello di legno che deve appunto rimanere pulito.
Utilizzo il colore diluito in acqua al 50% in modo da far risaltare le pieghe.
Sempre con lo stesso colore diluito dipingo una prima metà del telone pennellando dalla mezzeria verso il bordo. Il colore essendo acquoso tende a depositarsi maggiormente negli avvallamenti lasciando più chiare le sporgenze.
Aspetto che il colore di base si sia asciugato completamente.
Per dare una certa profondità ad un oggetto così piccolo schizzo con un pennello a setole rigide del colore giallo ocra chiaro che si deposita sottoforma di macchioline evidenziate dalle frecce ROSSE.
Le strofino con un strofinaccio PULITO E ASCIUTTO, in questo modo asporto quasi tutto il colore lasciando l’area leggermente più chiara e luminosa.
È da notare che questo trattamento viene eseguito su una sola metà longitudinale dello scafo e solo a prua e a poppa.
Il lato così lumeggiato verrà posizionato all’esterno dello scafo della RRS Discovery rivolto verso lo sguardo dell’osservatore.
Per evidenziare le pieghe del telo adopero la tecnica del pennello asciutto.
Prendo il colore verde che ho utilizzato per il telo e lo smorzo con del grigio chiaro.
Con un pennello piatto ripasso tutta la superficie del telone.
Strofino il pennello prima su un foglio di carta fino a quando non è praticamente asciutto e poi sulla scialuppa.
Lo scopo di questo trattamento è quello di evidenziare la “texture” del telo e di mettere in risalto le minuscole pieghe.
Solo a questo punto dipingo di marrone le corde di sicurezza e le piego in verticale verso il basso.
Le corde (che ricordo sono di filo di ferro smaltato) rimangono ben rigide e distaccate dallo scafo della scialuppa.
In questa fase eseguo anche i piccoli ritocchi di che si rendessero necessari.
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Qui di seguito posto alcune immagini delle due scialuppe finite e montate sulle sovrastrutture della RRS Discovery allestita per la spedizione BANZARE tra gli anni 1929 e 1931.
Una vista di trequarti sulle piattaforme della cabina maggiore posta a centronave.
Una vista aerea della zona centrale dello scafo con tutte le sovrastrutture complete e già allestite.
LA VERIFICA STORICA
Quando si interpretano colori, forme e dimensioni di alcuni oggetti senza avere una documentazione storica completa ci si deve “arrangiare” ed interpretare quello di cui si dispone.
Nella fattispecie ho dovuto riprodurre un colore da un’immagine in Bianco e Nero.
Essendo un modellino la ricostruzione è basata sulle impressioni ed esperienze del tutto “personali” di come poteva essere il colore del telo di copertura della scialuppe.
Ho cercato di avvicinarmi il più possibile alla realtà storica e per avvalorarlo ho sviluppo una fotografia in Bianco e Nero.
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