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COMPLETARE GLI AFFUSTI

Dopo ver verificato che la dima di montaggio fosse valida e consenta un perfetto assemblaggio dei due lati degli affusti la si deve modificare per consentire l’inserimento delle traversine dei mozzi porta ruota.

Modificare la sagoma per inserire le traversine

Modificare la sagoma per inserire le traversine

Si inserisce nella dima un affusto metallico e si segnano con una matita le linee delle traversine.

La dima di montaggio è stata modificata per accogliere le traversine

La dima di montaggio è stata modificata per accogliere le traversine

Si deve ricavare lo spazio necessario ad accogliere le traversine. In questo caso piuttosto che asportare del materiale con una limetta è stato aggiunto alla base della dima un listello opportunamente sagomato.

Verifica il corretto posizionamento delle traversine

Verifica il corretto posizionamento delle traversine

Dopo avere verificato la precisione della dima ed effettuato alcune prove si assemblano i vari affusti completi dei lati e delle traversine.

Supporti cannoni con le traversineSupporti cannoni con le traversine

Supporti cannoni con le traversine

Come si può vedere nella foto qui sopra agli affusti manca il supporto anteriore verrà aggiunto quando la colla si sarà asciugata.

Due Supporti dei cannoni cannoni finitiDue Supporti dei cannoni cannoni finiti

Due Supporti dei cannoni cannoni finiti

In questa immagine si vedono due affusti finiti.
Le traversine vengono tagliate a filo delle spalle laterali e sotto viene incollato un listello di noce da 1 x 1 mm che funge da mozzo per le ruote.

Le ruote anteriori soni maggiori per compensare la curvatura del ponteLe ruote anteriori soni maggiori per compensare la curvatura del ponte

Le ruote anteriori soni maggiori per compensare la curvatura del ponte

I ponti delle navi non sono mai rettilinei ma sempre a schiena d’asino. Verso le murate questa arco forma un piano scosceso, in pratica il ponte ha una pendenza anche di diversi centimetri al metro.
Per mantenere in asse l’affusto dei cannoni le ruote anteriori sono più grandi di quelle posteriori.

Nel modellismo i ponti sono molto spesso piani o al limite con una curvatura modesta mentre nelle le artiglierie la differenza del diametro delle ruote rimane notevole. C’è quindi il reale e concreto rischio di costruire degli affusti che una volta collocati sul ponte non siano in piano alzando notevolmente la bocca del cannone.
Il trucco consiste nel posizionare le ruote anteriori mezzo millimetro più in alto rispetto alle più piccole posteriori, infatti questa minima differenza non sarà visibile ma garantirà un affusto perfettamente proporzionato.

Per simulare il cerchione di metallo ho utilizzato delle strisce di carta nera.
Si completano gli affusti con fori e golfari necessari ad allestire i paranchi e le braghe dei cannoni.
Il foro centrale nell’affusto serve per fare passare la braga di ritenuta del cannone.

La braga di ritenuta del cannone serviva per arrestare il rinculo quando si faceva fuoco ed era costituita da un cavo dal diametro molto grosso.
–    Sulle navi francesi ed olandesi passa attraverso l’affusto del cannone.
–    Sulle altre marine era sistemata sulla culatta del cannone.
In epoche più antiche veniva bloccata con un doppio avvolgimento al bottone della culatta, mentre in quelle più recenti la culatta veniva dotata di un anello attraverso il quale passa la braga.

LE APERTURE PER I MOZZI PORTA RUOTE

Giunti a questo punto si rivestono sul lato superiore i listelli, ormai sagomati a gradini, con del nastro da carrozziere.

Si incidono i tagli per le aperture dei mozzi porta ruote

Si incidono i tagli per le aperture dei mozzi porta ruote

Si capovolgono i listelli e si eseguono altri quattro intagli profondi all’incirca mezzo millimetro che serviranno ad accogliere le assi anteriore e posteriore dei mozzi porta ruota.

I listelli degli affusti vengono separati

I listelli degli affusti vengono separati

Nella foto qui sopra si vedono molto bene le strutture laterali degli affusti delle artiglierie.
Lavorando in serie si ottengono dei pezzi perfettamente identici, inoltre appartengono tutti al medesimo listello e quindi presentano le medesime caratteristiche.

La lama modificata

La lama modificata

Per asportare il legno e liberare lo scasso interno ed ottenere un taglio diritto senza rovinare le estremità dall’affusto si deve usare una lama a scalpello, tuttavia non esistono in commercio lame così strette ed allora la soluzione più semplice ed immediata consiste nel tagliarne una con un disco abrasivo montato su un minitrapano.

La rifinitura va fatta con una limetta assottigliata

La rifinitura va fatta con una limetta assottigliata

Infine si rifinisce l’interno dello scasso.
Ora non è più possibile lavorare su tutta la serie completa dei listelli ma lo si dovrà fare a blocchi di quatto o cinque elementi.
Anche la lima andrà assottigliata a misura affinché entri nella fessura senza danneggiare le estremità.

I supporti laterali sono finalmente finiti

I supporti laterali sono finalmente finiti

Nella foto qui sopra si vede molto bene il risultato ottenuto da tutte le lavorazioni compite.

 

Giunti a questo punto si deve far una piccola considerazione: per ogni cannone servono due supporti laterali e i cannoni presenti sul ponte di batteria possono essere decine e decine ed è pertanto impossibile costruire tutti i supporti in un’unica volta. Si è quindi obbligati a ripetere tutti gli step più volte (anche cinque o sei) ed ogni “lotto” differirà dagli altri per decimi o centesimi di millimetro.
È importante che ogni singolo cannone venga assemblato utilizzando una coppia appartenente alla stessa lavorazione in quanto una così risibile tolleranza è insignificante ma potrebbe essere visibile se i componenti venissero mescolati e presi a caso.
È quindi una buona cosa tenere separati i singoli lotti.

NB in alcuni modelli è presente anche una base che andrebbe anch’essa ricostruita.
Lavorando in modo preciso e senza fretta si riesce a limitare lo scarto di lavorazione ad un 10% dei pezzi che inevitabilmente si danneggiano durate le varie fasi costruttive.

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CREARE LA DIMA PER L’AFFUSTO

Gli affusti delle artiglierie navali avevano una forma trapezoidale.
Nella parte anteriore vi era un supporto verticale che spesso presentava un intaglio a semicerchio atto ad accogliere la canna del cannone per bloccarla all’affusto stesso ed impedire che oscilli durante la navigazione (soprattutto con il mare agitato).
Nella parte posteriore era invece libero.

a per supporto dell’affusto delle artiglierie

a per supporto dell’affusto delle artiglierie

Anche se all’apparenza assemblare tre listelli sembrerebbe un’operazione semplice nella pratica il dovere dare una forma trapezoidale e mantenerla identica per le decine e decine di affusti non è affatto semplice ed anzi potrebbe diventare un incubo.
La soluzione più semplice consiste nel costruirsi una dima.
Siccome dovrà essere impiegata molte volte non è consigliabile usare il legno di balsa perché è troppo tenero e si danneggerebbe ad ogni impiego.
È preferibile adoperare il tiglio o il noce.

Dima per supporto vista dall’alto

Dima per supporto vista dall’alto

Si prende un affusto in lega metallica che servirà da guida per sagomare la dima, si limano i lati del legno fino a combaciare alla perfezione. Questo passaggio deve avere la massima precisione.

Assemblaggio del supporto dell’affusto

Assemblaggio del supporto dell’affusto

Si deve costruire un affusto di prova.
Per garantire una corretta distanza del supporto verticale che deve essere incollato ai lati si blocca sulla dima da taglio un listello che sia perfettamente perpendicolare.

Verifica e prova del supporto finito

Verifica e prova del supporto finito

Quando la colla è quasi asciutta si verifica che l’affusto di prova assuma una forma trapezoidale, e nel caso si provvede ad aggiustare l’angolazione.

Il supporto affusto è finito

Il supporto affusto è finito

Una volta incollato l’affusto del cannone si presenta come visibile nella foto qui sopra.

Non è ancora finito e necessiterà di ulteriori lavorazioni.

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COME RICAVARE I GRADINI DELL’AFFUSTO

Gli intagli degli step precedenti avevano la profondità proporzionata all’altezza dei gradini dell’affusto del cannone, vediamo ora come procedere per ottenerli.

Come eliminare il legno e creare il primo gradino

Come eliminare il legno e creare il primo gradino

Si tagliano i listelli alla lunghezza desiderata lasciando il nastro da carrozziere solo sul lato del fondo in modo tale che rimangano uniti.

Con una lama scalpello nuova e ben affilata si asporta il legno fino a formare un gradino. Conviene asportare piccolissime quantità alla volta in modo da non pregiudicare il sottile strato di legno.

Inserendo la lama nel taglio otteniamo due vantaggi: il promo consiste nel riempire lo spazio vuoto del taglio, mentre il secondo è dato dalla lama stessa che essendo di metallo impedirà allo scalpello di incidere più legno di quanto serva.

Limare il legno del primo gradino appena creato

Limare il legno del primo gradino appena creato

Con una limetta appoggiata su un piano rigido si rifinisce il primo gradino.

Nella foto qui sopra si nota benissimo il nastro bianco da carrozziere che tiene uniti i singoli listelli.

L’affusto cannone con il primo gradino finito

L’affusto cannone con il primo gradino finito

Alla fine si ottengono dei gradini aventi tutti la medesima altezza.

Per il gradino intermedio si procede in modo analogo.

I lati dell’affusto sono completi dei tre gradini

I lati dell’affusto sono completi dei tre gradini

Alla fine di questo lavoro i lati degli affusti dei cannoni sono completi dei tre gradini tipici delle artiglierie navali dell’epoca.

È stato ricavato anche lo scasso a forma di semicerchio atto ad accogliere gli orecchioni dei cannoni.

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CREARE LO SCASSO PER ACCOGLIERE GLI ORECCHIONI DEL CANNONE

Dopo aver delimitato con i primi due tagli il gradino centrale degli affusti si procede alla formazione dello scasso destinato ad accogliere gli orecchioni dei cannoni.

Incisione dell’orecchione del cannone con una lima

Incisione dell’orecchione del cannone con una lima

Si incide un solco con il seghetto a denti fitti come visto in precedenza ma profondo non più di mezzo millimetro.
Con una lima triangolare si crea un solco a forma di “V” profondo la metà dell’orecchione in pratica circa un millimetro.

Verifica dell'icisione dell'orecchione del cannone

Verifica dell’icisione dell’orecchione del cannone

Si arrotonda il solco sino a conferirgli una forma semicircolare.

Verifica incisione orecchione con canna di un cannoneVerifica incisione orecchione con canna di un cannone

Verifica incisione orecchione con canna di un cannone

Si prendono delle canne a campione e si verifica che entrino perfettamente.
Non devono assolutamente sforzare altrimenti si rischia di spezzare un dentino dell’affusto.

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RICOSTRUIRE GLI AFFUSTI IN LEGNO

Nella prima fase lavorativa si ricostruiscono i supporti laterali che nella realtà sono formate da tre o quattro assi di legno unite tra di loro con particolari incastri a zig-zag.
Le assi alla base sono più lunghe mentre quelle che  sorreggeranno il cannone vero proprio sono più corte formando una  struttura a gradini.

Si selezionano dei listelli di legno di noce che siano ben rettilinei privi di difetti, nodini e venature troppo evidenti.
L’altezza deve corrispondere a quella dell’affusto da ricostruire.

Una scelta oculata del legname per ricostruire gli affusti

Una scelta oculata del legname per ricostruire gli affusti

Scelti i listelli questi vanno dapprima tagliati in sezioni da 8 o 10 cm e bloccati saldamente assieme usando del nastro di carta da carrozziere.

Il primo solco affusto fatto con un seghetto

Il primo solco affusto fatto con un seghetto

Si accostano tanti listelli quanti si riescono ad inserire nello spazio interno di una dima da taglio per modellismo.
Con un seghetto a denti  finissimi si incide un primo segno trasversale.

Il primo solco funge da riferimento per tutta la lavorazione

Il primo solco funge da riferimento per tutta la lavorazione

Questo solco ha una funzione simile al “primo listello”, cioè funge da guida per i solchi successivi.

Il primo solco deve avere una profondità pari all’altezza del primo gradino.

Il primo solco deve avere una profondità pari all’altezza del primo gradino.

È importantissimo che il solco sia eseguito in modo perfetto su tutta la serie di listelli, deve essere parallelo e tutti i listelli devono avere la medesima profondità.

Deve avere una profondità pari all’altezza del primo gradino dell’affusto.

Si controlla il secondo solco che deve avere una maggiore profondità

Si controlla il secondo solco che deve avere una maggiore profondità

I lati degli affusti hanno un andamento a gradini e si tagliano per prime le scanalature centrali. Si verifica che la profondità si corretta, il secondo taglio avrà una profondità pari al secondo gradino e grosso modo sarà profondo il doppio.

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ARTIGLIERIE NAVALI

GLI AFFUSTI DEI CANNONI

 

CENNI STORICI

Cannone terrestre 1400Cannone terrestre 1400

Cannone terrestre 1400

Prima del 1450 i cannoni imbarcati sulle navi erano di derivazione terrestre senza che vi siano state apportate significative modifiche, gli affusti erano costituiti da due parti distinte, una base appoggiata sul suolo e una seconda struttura unita alla bocca di fuoco che era mobile sul piano verticale.
Per consentire l’alzo in elevazione nella parte superiore degli affusti erano praticati dei fori simmetrici, in seguito vennero dotati di ruote.

Cannone navale 1400 di derivazione terrestre

Cannone navale 1400 di derivazione terrestre

Alla metà del XV secolo Carlo il Temerario adottò per primo un tipo di affusto a ruote, al quale le artiglierie erano collegate con fasciature.
Negli anni successivi Luigi XI e Carlo VIII furono i primi a costruire gli affusti a ruote progettati secondo le necessità della marina militare e non dell’esercito terreste.
Tra le innovazioni più importanti vi fu l’adozione degli “orecchioni”, cioè delle barre che sporgevano lateralmente alle canne dei cannoni e si inserivano nella parte superiore delle cosce dell’affusto rendendo più facile e veloce il puntamento in elevazione.

Le artiglierie navali che sono visibili sui ponti attirano molto l’attenzione e il loro realismo (o meno) incide pesantemente sull’estetica finale di un modello.

Basette in compensato sa assemblare

Basette in compensato sa assemblare

I kit e le pubblicazioni nelle edicole forniscono quasi sempre degli affusti dei cannoni in metallo verniciato in bronzo-marrone che non vanno bene nemmeno per i neofiti in quanto impediscono ogni possibile miglioramento quali aggiunte di occhielli e le relative manovre.

Gli affusti dei cannoni in metallo sono dozzinali

Gli affusti dei cannoni in metallo sono dozzinali

Altre volte vengono fornite delle basette prepagate al laser che una volta assemblate permettono di ricostruire con buona approssimazione gli affusti.

L’idea di base consiste nel ricostruire in legno gli affusti e successivamente forarli per inserire gli occhielli destinati a stoppare le manovre.
Gli affusti devono essere tutti uguali tra di loro sia per forma, sia per dimensione e, sia per essenza del legno.

Le foto che seguono sono abbastanza eloquenti ed illustrano un metodo efficace per realizzare in serie degli oggetti uguali.

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Il concetto di base è semplice:
costruire uno stampo partendo dall’originale e usarlo per ricavare tutte le copie che servono.

Nel caso specifico il decoro ornamentale è una finestra in metallo.

Preparazione degli stampi

Preparazione degli stampi

Se gli originali sono molto complessi gli stampi devono essere formati da due parti distinte che richiedono molto tempo per essere realizzati perché sono costituiti da due colate di silicone separate, necessitano di una accurata pianificazione e di una notevole esperienza ed abilità che spesso non rientrano nel bagaglio di un modellista.
Questo tipo di stampo viene chiamato bivalve.

La vasca di colaggio del silicone

La vasca di colaggio del silicone

Il tipo più comune di stampo è chiamato mono blocco o a pozzo ed è impiegabile in quasi la totalità delle situazioni.
Per prima cosa si deve costruire una scatola attorno agli oggetti da riprodurre lasciando un centimetro di spazio su tutti i lati, si possono utilizzare diversi materiali e vanno bene anche il comune cartoncino leggero o il legno di balsa, basta sigillare le fessure con del nastro adesivo per evitare la fuoriuscita del silicone.
Dopo il colaggio la scatola va buttata.

Uno stampo con le pareti troppo sottili rischia di lacerarsi dopo pochi utilizzi diventando di fatto inutilizzabile, se invece sono grosse risultano essere anche troppo pesanti schiacciandosi all’interno e deformandosi durante la colata della resina e rovinando il lavoro.

Le pareti dalle corrette dimensioni garantiscono una lunga vita e una riproduzione sempre fedele dei particolari. Il pezzo da riprodurre deve rimanere sospeso in mezzo al contenitore e allo scopo si possono usare dei listelli, degli stuzzicadenti o degli spilli, l’importante è mantenere quanto più possibile ridotto il punto di contatto perché dovrà essere corretto successivamente con la carta vetrata.

La materia prima degli stampi

La materia prima degli stampi

Ci sono diversi tipi di gomme siliconiche, le più semplici da utilizzare si presentano come due flaconcini contenenti la stessa quantità di liquido, vanno mescolate in parti uguali e sono adatte ai principianti o a chi necessita di realizzare poche copie perché tendono a deteriorarsi già dopo una decina di utilizzi.

Un altro tipo comune di silicone prevede l’impiego di una base a cui si deve aggiungere un catalizzatore con percentuali variabili da prodotto a prodotto che di norma sono comprese tra il due e il cinque per cento.

I due componenti in parti uguali

I due componenti sono in parti uguali

La miscela va mescolata per alcuni minuti molto lentamente raschiando le pareti e il fondo perché tutto il silicone si deve amalgamare con il catalizzatore, è anche importante evitare che l’impasto non si riempia di bolle d’aria. Il silicone per sua natura tende a trattenerle al suo interno e diventano dei difetti visibili sulle copie riprodotte, per questo motivo bisogna fare tutto il possibile per evitarle.

Il colaggio dello stampo in silicone

Il colaggio del silicone nello stampo

Il silicone non deve cadere direttamente sull’originale, ma va versato lateralmente, si insinuerà da solo tutto intorno al modello, riempiendo qualunque fessura od interstizio. Una volta asciutto si separa lo stampo in silicone dalla scatola e lo si taglia a metà, si estrae quindi l’originale e si riuniscono le due parti per creare la cavità destinata un altro colaggio, per i pezzi più piccoli si può tagliare il silicone solo da un lato.

Gli oggetti duplicati in resina

Gli oggetti duplicati in resina

Il prodotto più indicato per il colaggio è la resina da colata a rapido indurimento a freddo, anche questa si presenta in due composti da miscelare preventivamente.

In commercio si trovano anche delle resine metallizzate a base epossidica adatte a riprodurre le artiglierie.
Anche le resine colorate trasparenti sono interessanti perché offrono un’infinità di possibilità di sfumature e sono indicate per imitare perfettamente la pasta di vetro e simulare per esempio le lanterne dei fanali di poppa.

Un oggetto duplicato rifinito e pulito

Un oggetto duplicato rifinito e pulito

Gli oggetti duplicati con la tecnica del colaggio sono tutti perfettamente uguali all’originale.

 

RICOSTRUIRE LE PORTE DI LEGNO

Realizzare una porta può sembrare all’apparenza una cosa banale, in teoria sarebbe sufficiente accostare alcuni listelli di legno e ritagliare la sagoma, ma su una superficie di ridotte dimensioni si ottiene un effetto plastificato troppo piatto anche se tecnicamente perfetto.

I listelli delle porte

Uno step della lavorazione delle porte in lavoro.

Quando si riveste interamente uno scafo si utilizzano dei listelli perfettamente accostati gli uni agli altri senza lasciare spazi o fessure e l’insieme dello scafo ne trarrà beneficio. Grazie alle sue notevoli dimensioni per l’osservatore risulterà facile identificare i singoli listelli o corsi.

Per i particolari più minuti si deve ricorrere ad un espediente per enfatizzare le fughe e separare visivamente le singole tavole commettendo quindi un errore voluto e controllato lasciando un leggerissimo spazio tra le fughe dei listelli.

 

Porte in lavoro

Uno step della lavorazione delle porte in lavoro.

Nell’esempio concreto visibile nella foto si adoperano degli spezzoni di noce da tre millimetri di larghezza per uno di spessore. L’apertura della porta però non misura nove millimetri ma  solo otto e di certo sarebbe piuttosto brutto vedere accostate delle tavole di larghezza differente.
La soluzione consiste nell’assottigliarle in modo uniforme finché misurino esattamente un terzo dell’ampiezza da coprire.

Lo spigolo del listello viene quindi arrotondato e smussato, si incollano tre listelli per porta su un foglio di carta nera. Questi vanno leggermente distanziati per garantire la demarcazione delle tavole. Nella foto qui sopra si nota la riga nera tra la seconda e la terza tavola che è visibile solo nelle foto grazie al flash della macchina fotografica che penetra in profondità. Questo difetto non è visibile ad occhio nudo.

 

Ferramenta porte

La ferramenta delle porte viene simulata con delle strisce di carta nera.

Si ritaglia la sagoma e si lascia un mezzo centimetro di carta nera in corrispondenza del lato da incernierare.
Occorre prestare attenzione al fatto che una porta si apre verso destra e l’altra verso sinistra. Sul lato a vista si incollano due strisce di carta nera per simulare la ferramenta delle cerniere, non si deve esagerare con le misure.
Lo spessore della carta inoltre simulerà in modo egregio lo spessore del ferro.

 

Attaccatura delle porte

Come incollare le porte.

Si montano le porte in posizione “chiusa”, si incollano quindi sul retro dapprima le strisce sottili che simulano la ferramenta seguite dall’avanzo del foglio di carta nera che le ricopre.

In questo modo si potranno allestire tanto nella posizione chiusa quanto in quella aperta.

 

Le porte chiuse de “Le Soleil Royal”

In questa versione le porte de “Le Soleil Royal” sono chiuse.

Nella foto qui sopra si vede la versione con le porte chiuse. Questo conferisce una maggiore linearità alla zona della prua che sarà sicuramente molto ricca.

 

Le porte aperte de “Le Soleil Royal”

In questa versione le porte de “Le Soleil Royal” sono aperte.

Nella foto qui sopra si vede la versione con le porte leggermente aperte. Questo conferisce una maggiore dinamicità alla zona della prua che acquisterà movimento.
Ad ogni modo questi sono solo dei dettagli legati più al gusto personale che a  reali necessità tecniche.
Per realizzare la maniglia utilizzo un piccolo spezzone di listello
In questo modo posso utilizzare tanto la versione con le porte chiuse quanto quella con le ante parzialmente aperte.

Annotazione:
Al momento i chiodi sulla ferramenta non vengono simulati ma lo si potrà fare in seguito, vale la regola che se si applica il primo chiodo si devono poi applicare le altre  migliaia.